I finanzieri di Ragusa, coordinati dai magistrati della Procura della Repubblica di Ragusa, hanno proceduto al sequestro di beni e risorse economiche per un valore pari a circa 1,5 milioni di euro nei confronti di 4 soggetti e 2 società operanti nel settore del recupero e trasformazione di materiali plastici.

Il sequestro dei beni

Sotto sequestro sono finiti le somme rinvenute sui conti correnti riconducibili agli indagati ed i beni immobili, 16 fabbricati e 13 terreni e 2 auto.

Indebiti risparmi di imposta

Le indagini svolte dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Vittoria hanno portato alla luce un articolato sistema di operazioni commerciali, ritenute dagli investigatori di natura fraudolenta in quanto finalizzate ad ottenere indebiti risparmi di imposta a scapito di una società poi fatta fallire.

False fatturazioni

In particolare, i due principali indagati, appartenenti allo stesso nucleo familiare, già noti per essere stati colpiti recentemente da provvedimenti di custodia cautelare relativamente ad altri illeciti commessi nel settore del riciclaggio di rifiuti plastici, sono stati ritenuti i reali beneficiari di transazioni che prevedevano l’emissione di fatture per operazioni inesistenti nei confronti di altre società, tutte di fatto a loro riconducibili, per un valore superiore ai 4 milioni di euro.

Modus operandi

Secondo quanto sostenuto dalle Fiamme gialle, gli indagati avrebbero avuto un piano.

“Le attività investigative portate a termine dalle Fiamme Gialle iblee – spiegano gli inquirenti – fanno ritenere che il modus operandi attuato fosse finalizzato ad ottenere, grazie alla iscrizione di costi fittizi, un indebito risparmio d’imposta in capo alle società produttive destinatarie delle fatture per operazioni inesistenti, facendo così traslare sulla società fallita oneri fiscali che, al pari dei contributi previdenziali riferibili a tutti i dipendenti, venivano omessi e non pagati”.

4 denunciati

Sono 4 le persone denunciate per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e di bancarotta fraudolenta. Il G.I.P. del Tribunale di Ragusa, accogliendo le richieste formulate dal P.M., ha emesso il sequestro preventivo per 1.500.000 euro, quantificato sulla base dei debiti tributari non onorati e sui contributi non versati.

 

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