- La Finanza ha sequestrati beni di una società di gestione di 4 supermercati
- Si tratta della catena alimentare Gemar di Siracusa al centro di un caso di bancarotta
- Sequestrati beni per un valore di 130 mila euro
- Secondo le Fiamme gialle, i beni sarebbero stati distratti
I militari della Guardia di finanza di Siracusa hanno disposto il sequestro di merce e denaro nella disponibilità di 11 persone, riconducibili ad una società di gestione dei supermercati del gruppo Gemar.
Storica catena alimentare
Si tratta di una catena di distribuzione alimentare piuttosto nota a Siracusa con 4 punti vendita ma, al termine di una complessa indagine, i finanzieri, al comando del capitano Giovanni Statello, hanno svelato un caso di bancarotta fraudolenta
Il fallimento e la sottrazione di denaro
Le indagini hanno avuto origine dal fallimento della società che gestiva i quattro supermercati e dalla preliminare attività sarebbero emerse “sulle condotte distrattive dei soci e dei loro familiari, i quali avevano asportato un ingente quantitativo di merce e denaro contante”.
Il sequestro
L’intervento delle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura di Siracusa, ha consentito di sequestrare, nelle abitazioni private dei soci e dei loro familiari, “oltre 130 mila euro in contanti nonché depositi di merce distratta dai supermercati”.
Il deposito di beni alimentari
I beni sequestrati dalla Guardia di Finanza sono: bancali di acqua, pasta, pannolini, prodotti a lunga conservazione pandori, panettoni e bottiglie di liquori di vario genere.
“L’azione delle Fiamme gialle ha consentito di recuperare merce e denaro che contribuiranno a sanare le pretese dei creditori della società fatta fallire illegalmente” fanno sapere dal comando provinciale di Siracusa.
Indagini sugli altri patrimoni
Inoltre, i finanzieri stanno al momento vagliando “ogni indizio in loro possesso, per cercare di individuare ulteriori condotte distrattive di asset patrimoniali. L’operazione di servizio rientra in un più ampio piano di contrasto alle forme di illegalità che danneggiano l’imprenditoria onesta alterando, per il soddisfacimento di interessi personali, le regole del sistema produttivo”.
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