Due gargo battenti bandiera Camerun e Panama sono stati posti sotto sequestro amministrativo nel porto di Pozzallo in provincia di Ragusa. Durante i controlli effettuati a bordo di navi straniere i militari della capitaneria di porto di Pozzallo e Siracusa (Nucleo Port State Control) hanno adottato provvedimenti di fermo amministrativo denominati “detenzione” dopo aver constatato che le condizioni operative e di lavoro delle navi non rispettavano gli standard fissati dalle principali convenzioni internazionali.

Irregolarità durante l’ispezione

Durante l’ispezione sono state rilevate numerose irregolarità nella documentazione di bordo, nelle dotazioni antincendio e nella prevenzione dell’inquinamento marino.

Inoltre, sono state riscontrate gravi carenze nella gestione della sicurezza e nelle condizioni di vita e di lavoro dell’equipaggio a bordo.

Il fermo amministrativo, noto a livello internazionale come notice of detention, è una misura adottata per garantire la sicurezza della navigazione e dei lavoratori a bordo delle navi straniere che fanno scalo nei porti dei Paesi aderenti al Memorandum di Parigi. Questo memorandum è un accordo internazionale che mira a migliorare gli standard di sicurezza delle navi attraverso un sistema armonizzato di controlli e sanzioni condivisi.

Le navi potranno riprendere la navigazione solo dopo la revoca del provvedimento di fermo, che avverrà dopo l’eliminazione delle gravi carenze riscontrate e il ripristino degli standard minimi di sicurezza e di vita a bordo, accertati dal nucleo ispettivo della capitaneria di porto.

Nave senza requisiti di sicurezza ad Augusta, disposto il fermo

A fine ottobre, i militari della Capitaneria di Porto di Augusta a bordo hanno emesso un provvedimento di fermo amministrativo a carico di una nave mercantile straniera approdata per effettuare operazioni commerciali presso il pontile di un locale stabilimento petrolifero. Durante i controlli sono emerse numerose gravi irregolarità sulla documentazione di bordo, nonché sul corretto funzionamento delle luci di emergenza, degli apprestamenti fissi e mobili antincendio, dell’impianto rilevazione fumi e dei relativi allarmi acustici.

Nel corso degli accertamenti sono state contestate, inoltre, rilevanti carenze relative agli standard minimi di vita e sicurezza degli ambienti di lavoro in cui l’equipaggio è costretto a vivere e prestare la propria attività, tra cui la scarsa igiene delle cucine e della cambusa di bordo, il malfunzionamento dei servizi sanitari, la mancanza, per un membro di equipaggio, di un valido contratto di lavoro e la mancanza di una corretta procedura di prevenzione dall’esposizione dei lavoratori al rischio amianto.

Il provvedimento di fermo sarà revocato soltanto successivamente alla eliminazione delle gravi carenze riscontrate, da certificare a cura dell’Amministrazione di bandiera e dell’organismo riconosciuto della nave e, in ultimo, da accertare a cura degli ispettori di Port State Control della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta.