Non si abbassa la soglia di attenzione da parte degli agenti del Nucleo operativo regionale agroalimentare Sicilia (Noras) del Corpo forestale della Regione sulle partite di grano di provenienza straniera in transito presso il porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Quella di oggi è la settima verifica effettuata nelle ultime settimane.

La nave

La nave Seref Kuru battente bandiera panamense, è arrivata in Sicilia con un carico di circa 10.400 tonnellate di grano duro per uso alimentare proveniente dalla Francia. A Pozzallo sono state scaricate 4100 tonnellate destinate ai mulini siciliani. La nave con il carico rimanente proseguirà il viaggio verso il porto di Bari

Anche in questo caso è stato prelevato, in base alle norme vigenti, un campione da destinare alle analisi presso il laboratorio dell’Ispettorato centrale qualità repressione frodi (Icqrf) di Catania. Saranno valutati i costituenti fisici, chimici e l’eventuale presenza di agenti patogeni e antiparassitari.

L’operazione

L’operazione fa parte delle azioni di controllo che quotidianamente svolge il Noras a tutela della qualità del comparto agroalimentare come previsto dalla normativa europea sulla tracciabilità della merce. I risultati dei controlli verranno monitorati dall’assessorato regionale all’Agricoltura.

Il blitz degli agricoltori

“Il governo Schifani è al fianco di Coldiretti, di tutte le associazioni di categoria e dei produttori siciliani”. A dirlo è l’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, commentando il blitz che gli agricoltori hanno organizzato qualche giorno fa al porto di Pozzallo per protestare contro l’importazione di grano estero.

“Comprendo le loro ragioni – prosegue Sammartino – e voglio dire ai nostri produttori che la Regione è concretamente impegnata per andare loro incontro. Si tratta di una vicenda che, tra l’altro, ha anche risvolti di ordine sanitario, oltre che economici. In quest’ottica, circa un mese fa, su mio input, sono ripresi i controlli sulla qualità del grano duro importato nell’Isola, in collaborazione con il Noras e l’assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente. Controlli necessari per tutelare i nostri produttori dalla concorrenza sleale che deriva da un prodotto di scarsa qualità, che potrebbe essere pericoloso per la salute dei consumatori, e con un conseguente prezzo molto più basso. Quello della produzione cerealicola è un settore già piegato dal caro energia che adesso rischia di ricevere il colpo di grazia da una dinamica che non ha nulla a che vedere con la logica del mercato”.

“La nostra regione è il secondo produttore italiano, con una tipologia di grano particolarmente consigliata, per le sue proprietà, in una dieta equilibrata e sana come quella mediterranea. Il modello di sviluppo che dobbiamo promuovere per valorizzare le produzioni d’eccellenza siciliane – conclude l’assessore – è quello della filiera. Il grano duro siciliano rappresenta una vera e propria avanguardia da questo punto di vista, integrando ricerca, innovazione tecnologica e attività di trasformazione”.

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