Altre zone rosse in Siciliapotrebbero essere dichiarate già oggi dalla Regione. Riguarderebbero alcuni comuni del Ragusano. Lo conferma il presidente della Regione dopo aver firmato la nuova proroga per la zona rossa in Sicilia del Comune di Vittoria dove, rinviate ormai le elezioni, non ci sono più remore e opportunità per evitare il prolungamento anche delle misure anti contagio più stringent. Così, Vittoria resta comune interdetto fino al 25 novembre. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, tenuto conto del rapporto dell’Asp di Ragusa, d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, ha infatti firmato, nella serata di ieri, l’ordinanza che conferma il Comune ibleo off-limits. Le restrizioni adottate per limitare il contagio del Coronavirus, sono quelle disposte il 2 novembre e già prolungate di una settimana lo scorso 10 novembre.
“Il rinnovo che ho appena disposto della “zona rossa” su Vittoria è soltanto un primo intervento nel territorio ibleo – dice Musumeci-. Infatti, nel corso della riunione con i sindaci che si è tenuta ieri, anche altri amministratori di quell’area hanno manifestato l’esigenza di misure più stringenti. Ho dato mandato, pertanto, all’Asp di Ragusa di valutare un ulteriore protocollo che, assieme a Comiso che ne ha formalizzato la richiesta, tenga conto delle valutazioni epidemiologiche, dell’impatto sulle strutture ospedaliere e della diffusione del contagio”.
Appena domenica scorsa Musumeci aveva firmato un’altra proroga. Si tratta della zona rossa che investe i due comuni limitrofi di Cesarò e San Teodoro che resteranno “zona rossa” fino a lunedì 23 novembre.
Le restrizioni adottate in entrambi i casi sono quelle già disposte quandole zone rosse sono state decretate.
Sabato erano state, poi, dichiarate altre due zone rosse a Bronte e Misilmeri”. Anche in questo caso era stato deciso dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che, per contrastare la diffusione del Coronavirus nell’Isola, ha istituito zone off-limits nei due Comuni in provincia di Catania e Palermo.
I provvedimenti prevedono il divieto di: accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici o privati; di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato a eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria, per stato di necessità o per usufruire di servizi o svolgere attività non sospese.
Disposto lo stop di tutte le attività didattiche e scolastiche, di ogni ordine e grado e degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Consentito, invece, il transito, in ingresso e in uscita, dal territorio comunale per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nell’assistenza alle attività inerenti l’emergenza, nonché esclusivamente per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, di prodotti sanitari
e di beni o servizi essenziali.
Possibile anche il transito, in entrata e in uscita, per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante.
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