Il collegio dei probiviri del M5S ha sospeso per un anno, a partire dal 2 febbraio, la consigliera del consiglio comunale di Ragusa, Maria Rosa Marabita. Al centro del provvedimento le ultime dichiarazioni della consigliera durante le sedute dell’assemblea cittadina.

La Marabita si sarebbe espressa molto duramente sul quello che non soltanto lei ma anche altri suoi colleghi di Movimento in consiglio hanno più volte bollato come un  cambiamento di rotta della giunta guidata dal pentastellato Federico Piccitto da quelli che erano gli indirizzi espressi in campagna elettorale,

La  Marabità si sarebbe stupita che le dichiarazioni del Pd, ovvero della minoranza, erano più in linea con gli impegni del Movimento 5 Stelle di quanto lo fossero azioni e i provvedimenti adottati dalla ‘sua’ giunta, scoppiando in lacrime in piena seduta di consiglio. Subito è scattata la caccia a quella che è stata  considerata una dissidente. Di oggi la notizia del provvedimento del collegio dei probi viri.

Ma le spaccature tra la base del Movimento ed i suoi rappresentanti in Comune è netta non soltanto tra i consiglieri ma anche nei meet up. In una recente nota il meetup RaguAttiva 5 stelle aveva attaccato la giunta Piccitto. “Appare sempre più evidente come i componenti del governo comunale – si legge testualmente – abbiano imparato a fare i furbi, senza però avere le qualità per fare i furbi, diventando così inevitabilmente ridicoli. Ridicoli quando, facendosi beffe del programma 5 Stelle, a fronte di circa 50 milioni di royalties, utilizzano solo 50 mila euro, sbandierandoli come reddito di cittadinanza. Ancora quando hanno la pretesa di parlare di bilancio partecipato su somme esigue. Ancora – si continua a leggere nella nota – quando mettono la ditta Busso nelle condizioni di vincere l’appalto per la raccolta dei rifiuti, invece di cacciarla dopo averle fatto pagare le penali per non essersi adoperata fattivamente per la raccolta differenziata. Ancora ed ancora peggio quando avanzano la proposta di affidare la gestione del Castello di Donnafugata a dei privati, per non dire altro…”