“Io e mio suocero siamo stati amanti. E lo dimostrerò…”. Lo ha scritto Veronica Panarello in una lettera, un’anticipazione inviata alla trasmissione Mattino 5.

“Adesso che ho ricordato quanto successo quella mattina non capisco perché non mi credano. Ho anche fornito il movente e l’arma del delitto. Oggi in aula racconterò tutto e spero di essere creduta. Sono pronta ad affrontare l’interrogatorio soprattutto dopo essere stata a trovare il mio piccolo Loris” scrive Veronica Panarello nella lettera inviata a Mattino 5. 

Oggi si tiene al Palazzo di Giustizia di Ragusa l’udienza del processo che si celebra con il rito abbreviato a Veronica Panarello, la giovane madre accusata di avere strangolato il figlio Loris Stival di 8 anni e di averne poi nascosto il corpo dentro un canalone, a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa.

In aula, arrivano le dichiarazioni spontanee al Gup di Ragusa Andrea Reale di ‘mamma Veronica’, difesa dall’avvocato Franco Villardita.

Veronica ha ribadito la sua verita’ accusando il suocero Andrea Stival di avere ucciso Loris, che “aveva visto qualcosa che non doveva vedere”, tra il nonno e la mamma.

In un’ora di deposizione la donna ha ribadito la sua ultima ricostruzione del delitto: il suocero era in casa con lei, lei su ordine dell’uomo gli avrebbe legato le mani con delle fascette. Poi lei sarebbe uscita dalla stanza per rispondere a una telefonata. Al ritorno avrebbe trovato il figlio morto, strangolato dal suocero con un cavo usb grigio. Poi il corpo avvolto in un plaid e’ stato sceso in auto e portato nel canalone di contrada Mulino Vecchio.

“Voglio essere punita, ma non è giusto che per questo delitto paghi solo io, che non ho ucciso mio figlio. Chi deve pagare con me è mio suocero, è lui che ha strangolato Loris”.

Le indagini della polizia di Stato, squadra mobile della Questura e carabinieri non collocano Andrea Stival in casa. E su questo punto della sua ricostruzione la donna ha provato a dare consistenza alla sua verita’ sottolineando che “il fatto che non riesca a dimostrare che mio suocero fosse in casa con me al momento del delitto non significa che non ci fosse…”.

La donna lo scorso febbraio ha chiamato in correità nel delitto il suocero Andrea Stival, padre del marito Davide accusandolo di essere il suo amante e di essere coinvolto nel delitto del piccolo Loris. Il suocero Stival è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Ragusa, come atto dovuto.

La sentenza del processo è prevista per metà ottobre.

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