Dopo la morte di una donna di 44 anni, avvenuta la notte scorsa al Pronto soccorso dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa, il direttore sanitario aziendale, Raffaele Elia, ha avviato un’indagine interna.

Venerdì 7 luglio le verifiche

La signora aveva eseguito una Tac con l’utilizzo del mezzo di contrasto. Venerdì 7 luglio, come richiesto dal primario di Pronto soccorso, sarà verificata la sussistenza di eventuale shock anafilattico attraverso un riscontro diagnostico sulla salma.

Esposto dei familiari

Sono ancora tutte da chiarire le cause che hanno portato la notte scorsa al decesso di Federica Borrometi, 44 anni, arrivata al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa con un ascesso ai denti e sottoposta a una Tac. I familiari hanno presentato una dettagliata denuncia e la salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’Asp fa sapere che venerdì 7 luglio, come richiesto dal primario di Pronto soccorso, sarà verificato tutto ciò attraverso un riscontro diagnostico sulla salma, ma è presumibile che sia preminente l’esame autoptico disposto dalla Procura della Repubblica.

“Abbiamo avviato un’indagine interna per capire esattamente cosa sia successo – ha dichiarato il commissario dell’Asp, Fabrizio Russo -. La donna prima di eseguire la Tac con contrasto aveva firmato il consenso informato. Difficile, al momento stabilire altro”.

Donna accoltellata a morte sotto gli occhi del figlio, 14 anni per omicida

Nei giorni scorsi, intanto ,il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Ragusa, al termine del processo con il rito abbreviato, ha emesso una condanna a 14 anni di reclusione nei confronti di un 30enne, Federico Iacona, accusato dell’omicidio di una donna, Brunilda Hanna, 37 anni, uccisa a coltellate il 25 maggio dello scorso anno a Vittoria.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini dei carabinieri della Compagnia di Ragusa e dei magistrati della Procura iblea, la vittima venne colpita alla nuca, al collo ed alle spalle, con un coltello a serramanico.

Nel corso dell’incidente probatorio, come riporta l’AGI, è stata accertata con una perizia, su richiesta degli avvocati dell’imputato, Franco e Teresa Vinciguerra, la parziale incapacità di intendere e volere dell’uomo che aveva dichiarato di avere ucciso la donna “per un gesto di ribellione verso la società di Vittoria che lo aveva emarginato”.

La tragedia è avvenuta in via Tenente Alessandrello ed è stata immortalata dalle telecamere della videosorveglianza della zona che hanno dato una mano importante ai carabinieri. Da quanto emerso nelle indagini degli inquirenti, il presunto omicida avrebbe scelta casualmente la vittima, che era appena uscita di casa e non avrebbe mai potuto immaginare del folle piano di quell’uomo.

La donna morì durante il trasporto al Pronto soccorso dell’ospedale di Vittoria, i medici non riuscirono a strapparla alla morte, del resto le ferite riportate erano troppo gravi. Il marito, il fratello ed i figli si sono costituiti parte civile nel processo.