Da Palermo a Modica e Pozzallo, passando per Vittoria con la droga occultata addirittura nel retto. Intricato e complesso il giro di eroina, che è stato sgominato dagli uomini della squadra Mobile di Ragusa. In manette sono finiti due fratelli: Giovanni e Mirco Biazzo, ragusani rispettivamente di 28 e 18 anni. In carcere anche Generosa Ancora, 34enne originaria di Fasano di Puglia, accusata anche di estorsione insieme a Giovanni Biazzo.

Un’indagine scattata nell’aprile del 2015 quando nell’ambiente cominciò a girare voce dell’arrivo di partite di droga tagliate male. Intercettazioni e pedinamenti hanno permesso agli inquirenti di ricostruire il percorso della droga: l’eroina veniva acquistata a Palermo, passava per Vittoria e, poi, veniva smistata nei mercati di Modica e Pozzallo.

Primo step della complessa indagine, l’arresto, alla stazione degli autobus di Vittoria, di due tunisini che trasportavano oltre 100 grammi di eroina. Tra questi il cosidetto ‘ovulatore’, ovvero l’incaricato di trasportare la droga occultandola nel retto.

Dal controllo dei telefoni dei due tunisini trovati in possesso dell’eroina si sarebbe appreso che entrambi avevano giornalmente numerosi contatti con cittadini italiani residenti nel comune di Modica e Pozzallo. Una scoperta che ha permesso di ampliare l’indagine all’identificazione dei fratelli Biazzo e della compagna del più grande dei due fratelli, Ancona Generosa.

Un giro d’affari importante che gli uomini della Polizia di Stato hanno minato con sequestri e arresti di corrieri che agivano in altre province siciliane, in particolare a Palermo, da dove, poi, effettivamente proveniva la droga.

Fondamentale, per lo svolgimento dell’indagine, le lamentele dei clienti per le partite di droga tagliate male; la fibrillazione tra i vari concorrenti al reato di traffico di sostanze stupefacenti, è servita perché ha fornito fondamentali riscontri all’attività di spaccio.

I clienti, infatti, parlavano in codice di “medicina” (termine che ha dato il nome all’operazione) per il mal di testa, asserendo di voler pagare anche il doppio se la cura avesse risolto il problema.

Quando poi i tunisini che rifornivano i modicani si approvvigionavano di droga più pura, lo comunicavano ai clienti comunicando che la medicina adesso era quella buona: si garantisce buona qualità; se è davvero diversa domani faccio tornare i miei amici per fare una prova”.

Durante le attività d’indagine, peraltro, dalle intercettazioni telefoniche di Giovanni Biazzo e della compagna Generosa Ancora, è emerso in modo chiaro che i due avessero preso di mira un ex della donna per estorcergli del denaro.

Inizialmente la donna simulava delle difficoltà economiche per farsi mandare del denaro, poi le richieste sono aumentate fino ad arrivare alle minaccia di morte.

Dei tre arrestati, la posizione più grave è quella di Giovanni Biazzo che sarebbe l’organizzatore dell’intera rete di spaccio sul versante modicano, coadiuvato dal fratello e dalla compagna. Ancora latitanti i due tunisini, entrambi residenti a Vittoria, che si sono allontanati dal territorio ibleo.

 

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