Nuova udienza, al Palazzo di Giustizia di Ragusa, del processo con il rito abbreviato a Veronica Panarello, la giovane madre di Santa Croce Camerina accusata dell’omicidio del figlio Loris di otto anni. Oggi è il giorno della requisitoria da parte del pm e della richiesta della pena.
In un’ora di deposizione la donna ha ribadito la sua ultima ricostruzione del delitto: il suocero era in casa con lei, lei su ordine dell’uomo gli avrebbe legato le mani con delle fascette. Poi lei sarebbe uscita dalla stanza per rispondere a una telefonata. Al ritorno avrebbe trovato il figlio morto, strangolato dal suocero con un cavo usb grigio. Poi il corpo avvolto in un plaid e’ stato sceso in auto e portato nel canalone di contrada Mulino Vecchio.
“Voglio essere punita, ma non è giusto che per questo delitto paghi solo io, che non ho ucciso mio figlio. Chi deve pagare con me è mio suocero, è lui che ha strangolato Loris”.
Le indagini della polizia di Stato, squadra mobile della Questura e carabinieri non collocano Andrea Stival in casa. E su questo punto della sua ricostruzione la donna ha provato a dare consistenza alla sua verita’ sottolineando che “il fatto che non riesca a dimostrare che mio suocero fosse in casa con me al momento del delitto non significa che non ci fosse…”.
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