L’indagine “Exit-poll” della Dda di Catania sull’intreccio politico-mafioso che ha portato all’arresto (poi annullato dal Riesame e dalla Cassazione) nel settembre 2017 dell’ex sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia e di suo fratello Fabio, all’epoca dei fatti consigliere comunale del Pd, nonché di altri indagati, approda nelle aule di giustizia.

A più di un anno da quegli arresti è stata fissata l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Catania per l’11 febbraio 2019. Gli imputati a chiusura delle indagini preliminari sono 10: l’ex consigliere comunale Fabio Nicosia, l’ex sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, l’ex sindaco Giovanni Moscato, gli ex assessori Nadia Fiorellini e Francesco Cannizzo, Vincenzo Gallo (componente dello staff del sindaco Nicosia) nonché Giovanbattista Puccio, Venerando Lauretta, Raffaele Di Pietro e Raffaele Giunta.

E’ l’indagine che ha portato lo scorso 27 luglio allo scioglimento per mafia del Consiglio comunale di Vittoria. Dei 10 imputati: Fabio e Giuseppe Nicosia, Giovanbattista Puccio, Venerando Lauretta e Raffaele Di Pietro, devono rispondere del reato di voto di scambio politico-mafioso, mentre, gli altri tra i quali l’ex sindaco Giovanni Moscato di corruzione elettorale.

Le indagini vennero fuori con un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza nel giugno 2016 quando, a pochi giorni dal ballottaggio che avrebbe eletto Giovanni Moscato sindaco. Furono sequestrate nelle sedi dei comitati elettorali dei candidati a sindaco carte e documenti. Da tempo gli ex sindaci Nicosia e Moscato hanno chiesto la definizione della loro posizione processuale con l’eventuale fissazione dell’udienza preliminare ch’è stata fissata, dopo che hanno avuto notificato negli ultimi mesi per tre volte la chiusura delle indagini.

Articoli correlati