Obbligo di dimora in un paese della provincia e divieto di avvicinamento alla vittima, e non l’arresto come si era appreso in un primo momento. E’ quanto prevede l’ordinanza cautelare del Gip di Ragusa nei confronti di un 26enne mediatore culturale del Gambia accusato di avere violentato una ospite del centro di assistenza straordinaria (Csa) per richiedenti asilo, e di averla poi picchiata e minacciata di morte se lo avesse denunciato.Il provvedimento è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura della Repubblica presso il tribunale di Ragusa.
La vittima delle violenze dopo varie rassicurazioni delle forze dell’ordine si è decisa a denunciare agli investigatori di essere stata violentata mentre stava cucinando. “La donna per timore di essere uccisa in un primo momento – affermano gli inquirenti – era stata in silenzio ma quando il mediatore l’ha accusata di aver violato una regola del centro lei ha detto che avrebbe denunciato l’aggressione subita alla polizia”.
E’ stata per questo picchiata selvaggiamente riportando gravi lesioni personali: la frattura delle ossa nasali della mascella e dello zigomo. La vittima, una volta portata in un altro luogo, ha denunciato tanto la violenza sessuale quanto le gravi lesioni subite. L’indagato intanto aveva lasciato il centro di accoglienza tentando di fare perdere le proprie tracce.
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