Ha scelto di raggiungere l’Europa a bordo di un gommone per essere ‘libero’. Durante una lite per futili motivi, in Libia, era stato ferito alla coscia da alcuni colpi di arma da fuoco. E’ il racconto che uno dei migranti sbarcati a Pozzallo ha fatto agli investigatori.
Per i fatti accaduti in Libia e non connessi ai fenomeni migratori e quindi agli ‘scafisti’, il Governo italiano non ha competenza. Il giovane è stato trasferito in ospedale, curato e dimesso dopo poche ore.
Gli uomini della squadra mobile di Ragusa, con la collaborazione dei carabinieri e della finanza, hanno fermato quattro ‘scafisti’ originari del Bangladesh, Gambia, Senegal e Guinea per lo sbarco di 373 migranti a Pozzallo. Salgono così a 112 gli ‘scafisti’ fermati nel 2016.
Sono stati loro secondo i testimoni a condurre i tre gommoni salpati dalle spiagge libiche. I migranti provenienti dal centro Africa, poi soccorsi nel Canale di Sicilia sono stati ospitati all’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
Dalle indagini per identificare gli ‘scafisti’ è emerso che su due gommoni vi era solo un uomo responsabile di aver guidato e tenuto la rotta, su un terzo gommone oltre al timoniere vi era l’ uomo bussola, che coadiuvava il timoniere per tenere la rotta.
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