Il fotoreporter Francesco Bellina riceverà, in occasione del Congresso internazionale di Noto “Dalle sponde siciliane all’Europa” del prossimo 6 ottobre, l’Award per il suo lavoro di ricerca e documentazione fotografica svolto in Africa e in Sicilia. Il Centro Studi Mediterraneo Sicilia Europa assegna ogni anno un riconoscimento a giornalisti o artisti che si siano distinti con il loro lavoro nella ricostruzione di fenomeni importanti sul tema della migrazione e dell’inclusione sociale in Europa.

Il riconoscimento è stato assegnato al fotoreporter Francesco Bellina per il suo reportage “Sex Slavery In The Name Of God”, progetto che mostra al mondo cosa sta all’origine del sistema criminale della tratta delle donne, cosa le costringe a una vita infernale legata a falsi rituali e perverse dipendenze.

Con questo lavoro di documentazione fotografica, Bellina ha inteso raccontare il mondo della schiavitù sessuale delle donne nigeriane da un punto di vista inedito: il legame religioso e rituale che obbliga migliaia di donne a condurre una vita di sfruttamento. Vengono indagati i rapporti tra le chiese locali e i riti, il legame e la pressione spirituale che agisce sulle vittime tramite l’utilizzo di antiche tradizioni del Voodoo. È una storia dove l’attività delle reti criminali si fondono senza argini a culti religiosi primitivi. Le donne vittime di questa tratta arrivano spesso via mare insieme a rifugiati in fuga dalla guerra e dalla fame e una volta messo piede a terra sono già destinate al mercato del sesso. Nel solo territorio italiano sono circa 100mila giovani donne di origine centroafricana, in particolare provenienti dalla Nigeria, vengono vendute come schiave sessuali sui marciapiedi delle città europee. I dati dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le migrazioni) ci dicono che casi delle vittime di tratta attualmente assistite dall’Organizzazione sono approssimativamente di 7.000 ogni anno. Il dataset mondiale ha 46.000 casi registrati, di 140 nazionalità, identificati in 150 paesi di destinazione.

Il congresso di Noto è organizzato dal Center for Migration Studies Mediterraneo Sicilia Europa con il contributo del C.U.M.O. (Consorzio Universitario Mediterraneo orientale) e il sostegno della Città di Noto.