Una petizione lanciata su change.org che in poche ore ha raccolto oltre 3mila firme dei sostenitori. E’ anonima ma non è difficile immaginare che parta da Modica, dove sono in tanti a descrivere Padre Giovanni Salonia, frate psicoterapeuta, come uomo di grande spiritualità, da sempre al servizio degli ultimi.
La petizione altro non è che una lettera indirizzata a papa Francesco per chiedergli di non accettare la rinuncia di padre Giovanni Salonia a vescovo ausiliare di Palermo. Una decisione che Salonia ha preso dopo il diffondersi di una serie di veleni nei suo confronti tra cui una lettera in cui lo si accusava di “infedeltà al celibato”.
Salonia era stato nominato da monsignor Lorefice il 10 febbraio – dopo anni di amicizia e collaborazione proprio a Modica, città del vescovo – sarebbe stato il suo braccio destro nella guida dell’arcidiocesi di Palermo. Me gli avvenimenti hanno preso una piega che ha costretto il sacerdote a fare un passo indietro e rifiutare la nomina.
Quanto avvenuto viene spiegato nella petizione. Ecco il testo:
“Immediatamente dopo la sua nomina, è partita nei suoi confronti una macchina del fango, con l’intento di screditarne la figura e di impedirne la consacrazione. Ad avviare la macchina è stato un gruppo di potere dotato di forti agganci vaticani e animato da intenti diversi ma convergenti: la vendetta personale, la delegittimazione dell’attuale Arcivescovo di Palermo Mons. Lorefice, la contestazione di un criterio di nomina dei vescovi che, oltrepassando i filtri curiali, puntava e punta chiaramente ad un rinnovamento profondo dell’episcopato, obiettivo primario del nuovo pontificato e vera posta in gioco della vicenda.
La nomina di Padre Salonia è infatti perfettamente in linea con tale intento riformatore: un religioso di età matura, di grandissima competenza nel campo della formazione pastorale, uno psicoterapeuta di fama internazionale, circondato da grande stima negli ambienti ecclesiali come in quelli professionali.
Nel giro di poche settimane le accuse rivolte a Padre Salonia si sono rivelate calunniose, infondate, nonché giuridicamente inconsistenti, ma la pressione mediatica creata ad hoc dai poteri interessati al blocco della consacrazione, unita alla prospettiva di estenuanti battaglie legali da affrontare proprio negli anni del servizio episcopale, ha convinto Padre Salonia ad inviare a Papa Francesco una lettera di rinunzia.
A seguito di tale atto, compiuto con serenità e dignità, da molte parti e in molti modi si è avviato un movimento di solidarietà con Padre Salonia. A confermarne la validità sono venute nel tempo dichiarazioni pubbliche del Papa, di Mons. Lorefice, del Ministro Generale e del Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini; interventi, articoli, servizi su quotidiani e televisioni; lettere e messaggi privati di vescovi, preti, responsabili di incarichi ecclesiali, fedeli, come anche di colleghi e di pazienti, che hanno ribadito – in un numero grandissimo – la loro stima verso il Vescovo Ausiliare nominato da Papa Francesco. Una selezione di questi documenti è stata pubblicata sul web, nella pagina Facebook «Sulla vicenda di Padre Salonia», che ha ad oggi al suo attivo decine di migliaia di contatti.
Riteniamo a questo punto che sia necessario e urgente un atto di giustizia e di verità. Tale richiesta prescinde per noi dalla credenza religiosa o dall’appartenenza ecclesiale: si tratta di difendere un innocente, di risarcire una vittima, di contrastare in maniera decisa tutte le forze, che, in diverse forme e con mezzi subdoli, tentano di bloccare i cambiamenti voluti da Papa Francesco. La vicenda di Padre Salonia è in questo senso un simbolo, che impone una risposta chiara e coraggiosa.
Chiediamo a Papa Francesco di non accettare la rinunzia di Padre Giovanni Salonia e di procedere alla sua consacrazione come Vescovo Ausiliare di Palermo”.
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