Giorno cruciale nel processo a Veronica Panarello, la madre accusata di aver ucciso il figlio Loris di 8 anni, il 29 novembre di due anni, e di aver occultato il suo corpo.

Oggi la parola alla difesa: toccherà all’avvocato Francesco Villardita, che ha assunto la difesa della madre sin dall’inizio, ‘smontare’ la richiesta dell’accusa che ha chiesto trent’anni di carcere per la madre e in subordine di rintuzzare la richiesta risarcitoria delle parti civili, soprattutto del marito Davide Stival e della suocera Pinuccia Aprile che hanno chiesto due milioni di euro a testa.

PER ‘MAMMA’ VERONICA CHIESTI 30 ANNI DI CARCERE 

Villardita più teso che mai stamattina è arrivato in tribunale ‘scortato’ dai suoi assistenti con due faldoni carichi di documenti. E forse per la prima volta ha preferito dribblare, prima dell’udienza, le domande dei giornalisti non anticipando alcun argomento sulla sua arringa di oggi. A chi insistentemente gli chiedeva un commento sull’assenza del suocero di Veronica, Andrea Stival, lui si è limitato a dire: “E’ una valutazione di carattere personale”.

Assente forse ingiustificato dunque Andrea Stival, il nonno di Loris, l’uomo contro cui Veronica Panarello punta l’indice accusandolo di avere ucciso il nipote, che dice di essere stanco. 

A parlare è il suo avvocato Francesco Biazzo: “Il mio assistito Andrea Stival, nonno del piccolo Loris, non sarà in aula oggi per ascoltare  l’arringa della difesa”. “Andrea è molto provato in questi giorni – ha aggiunto il legale – e aspettandosi un’arringa sicuramente aggressiva anche nei suoi confronti ha preferito restare a casa”.

L’udienza dinanzi al gup Andrea Reale è iniziata alle 10 e 50. In prima fila assieme al’avvocato Villardita c’è pure Veronica Panarello, corpo minuto avvolto negli abiti neri.

La prova che Loris sia stato ucciso da Veronica Panarello non c’e'”. Lo dice nella sua arringa l’avvocato Francesco Villardita. 

Nell’udienza davanti al Gup di Ragusa, dedicata alla difesa, Villardita ha iniziato con una premessa sul metodo, criticando le conclusioni a cui sarebbe giunta la Procura, affermando in sostanza che la prova certa del fatto che Veronica abbia ucciso Loris non sia stata fornita.

La donna e’ accusata di avere ucciso con premeditazione il figlio Loris e di averne occultato il cadavere. Villardita ripercorre quanto avvenuto quella mattina, sostiene che una donna minuta come Veronica non avrebbe comunque avuto la forza di sollevare il bambino e di gettarlo ormai esanime nel canalone. In aula anche il nuovo comandante della compagnia dei carabinieri di Ragusa, Elisabetta Spoti che si e’ appena insediata al comando.

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