Capovolgiamo il paradigma, partiamo dai bisogni delle imprese”. Così Sebastiano Di Stefano, presidente e direttore del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, ha lanciato un messaggio chiaro: l’innovazione non deve più partire dalla ricerca teorica, ma dalle esigenze concrete delle aziende.

L’intervento è arrivato durante il Festival del Giornalismo Enogastronomico, organizzato dall’associazione Network con Promotergroup Spa e Digitrend, dall’11 al 13 luglio a Vittoria.

Le imprese al centro

“Non partiamo più dai risultati della ricerca per trovare a chi venderli,” ha detto Di Stefano, “andiamo direttamente dalle imprese, capiamo cosa serve loro per innovare e mettiamo a disposizione competenze e strumenti.”

Il Parco è una società consortile partecipata dalla Regione Siciliana e da una rete di PMI ad alta innovazione. Collabora stabilmente con realtà come il CNR, l’INFN e le università siciliane, ma il cuore del lavoro è un altro: mettere la tecnologia al servizio diretto del tessuto produttivo.

“Il nostro compito – ha spiegato – è portare le migliori competenze vicino agli imprenditori, in modo pratico, operativo”.

Sebastiano Di Stefano

Sebastiano Di Stefano

Tracciabilità e qualità verificabile

Uno dei progetti più significativi è legato all’agroalimentare. In collaborazione con l’Università di Palermo e Promotergroup Spa, il Parco ha sviluppato un sistema per certificare la qualità delle produzioni.

“Parliamo di certificazioni reali, verificabili, non di timbri messi sulla fiducia,” ha chiarito Di Stefano. “Questo dà valore ai prodotti e li rende competitivi sui mercati.”

Un passo avanti per un settore spesso penalizzato da dubbi sulla tracciabilità e la qualità.

ESG: chi non si adegua è fuori dal mercato

Il Parco spinge anche sull’adozione dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance), ormai fondamentali non solo a livello etico ma anche economico.

“Non è solo ecologia. ESG significa imprese solide, credibili, pronte ad affrontare il futuro – anche per le banche,” ha detto Di Stefano. “Chi non segue questa strada rischia di uscire dal mercato europeo”.

Il messaggio che parte dalla Sicilia è forte e chiaro: innovare si può, anche partendo da territori periferici, se si lavora insieme, pubblico e privato, ricerca e impresa.

Il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia si propone come modello replicabile. Una rete solida, una visione chiara, e un obiettivo concreto: rendere l’innovazione accessibile, utile, sostenibile.