I carabinieri di Pozzallo hanno tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare un uomo di Pozzallo, S.G. di 48 anni per il reato di atti persecutori.

Come disposto dal gip del tribunale di Ragusa, il presunto stalker è ai domiciliari ma le indagini nascono dopo la denuncia della donna, messa con le spalle al muro dall’ex marito che si sarebbe opposto alla fine della loro relazione.

Peraltro,  l’uomo era già stato arrestato dai carabinieri per atti persecutori, ma non gli sarebbe servito da lezione, anzi, dalla ricostruzione dei militari, avrebbe continuato ad aggredirla pure in pubblico  “apostrofandola con epiteti ingiuriosi e gravi minacce oltre che le ha cagionato lesioni. I numerosi indizi di colpevolezza raccolti dai carabinieri ha permesso al pm della Procura iblea di richiedere idoneo provvedimento cautelare” dicono dalla Compagnia di Modica. Il Giudice per le indagini preliminari,ha emesso ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, che è stata eseguita nella notte dai militari.
“Il provvedimento conferma che l’attenzione sulla tutela delle fasce deboli è massima e si esplica con numerose iniziative che vanno dalla preparazione specifica del personale, l’installazione di stanze protette per l’ascolto delle vittime, e dalla collaborazione costante con l’autorità giudiziaria inquirente” dicono i carabinieri della Compagnia di Modica.

Frattanto, i giudici della Corte di Assise di Siracusa hanno condannato all’ergastolo per omicidio Giuseppe Panascia, 76 anni, ragusano, accusato del delitto dell’ex moglie Maria Zarba di 66 anni, trovata morta nella sua abitazione di Ragusa nell’ottobre del 2018. E’ stata accolta la ricostruzione della pubblica accusa mentre l’imputato, come aveva detto fin dalle ore successive al suo arresto, ha sempre  sostenuto di non aver mai ucciso la donna.