Polizia, guardia di finanza e carabinieri hanno sottoposto a fermo l’intero equipaggio di un barcone carico di migranti sbarcati a Pozzallo dalle navi Protector di Frontex e ‘Monte Sperone’ della guardia di finanza. Sono il comandante e 10 componenti dell’equipaggio, dotati di navigatore satellitare e bussola, accusati di avere
favorito l’immigrazione di 447 migranti. Il capitano era già stato arrestato nel 2004 come scafista.

Sono stati già fotosegnalati dalla Polizia Scientifica della Questura di Ragusa tutti i migranti, tra loro due nigeriani già stati in Italia, espulsi perché irregolari.

Sono annegati quattro dei trenta migranti che, alla vista delle navi Protector di Frontex e ‘Monte Sperone’ della guardia di finanza a largo di Linosa, si sono gettati a mare dal barcone su cui viaggiavano.

Lo hanno confermato alla squadra mobile di Ragusa parenti e amici delle vittime.

Per questo, al comandante e ai 10 componenti dell’equipaggio di scafisti del barcone, la Procura di Ragusa ha contestato anche il reato di morte come conseguenza di altro delitto.

Non è stata ancora avviata la fase dei trasferimenti e dei ricollocamenti dei migranti sbarcati ieri mattina nel porto di Pozzallo dalle navi “Protector” di Frontex e “Monte Sperone” della Gdf.

Dal ministero dell’Interno, al momento, non è arrivata alcuna comunicazione. I migranti ospiti dell’hotspot di Pozzallo sono 436: 11 sono stati fermati dalla Polizia e trasferiti in carcere perché ritenuti gli scafisti.

La direttrice dell’hotspot, Emilia Pluchinotta, nonostante l’alto numero di ospiti ritiene che “la struttura sia in grado di reggere perché le operazioni di accoglienza che da anni portiamo avanti sono collaudate”.