Già dall’esame radiografico erano stati rivelati numerosi pallini attribuibili ad un fucile ad aria compressa. Tali proiettili, infatti, si presentavano tozzi e sagomati proprio come quelli utilizzati nelle armi ad aria compressa, tutt’altro che innocue. A dimostrarlo è il danno permanente che avrà il povero cane di Ispica (RG), recuperato due settimane fa dalle volontarie Silvia Lo Iacono e Marina Carpentieri. Nei luoghi era poi arrivata la Polizia Municipale già impegnata nel recupero di tre cuccioli.
Il cane è stato sottoposto ad intervento chirurgico, ma dei tanti proiettili presenti su corpo e testa, almeno sei, non si potranno estrarre a causa della loro posizione. Il quattrozampe non potrà più recuperare la vista dal momento che alcuni proiettili si sono conficcati proprio in prossimità degli occhi.
Fa rabbia pensare che questa povera bestiola sia stata vittima di un crudele tiro al bersaglio ripetuto. Infatti, per tali armi, ad ogni colpo esploso corrisponde un singolo proiettile. I numerosi proiettili trovati dimostrano come il povero animale sia stato colpito ripetutamente senza alcuna pietà.
Ha sofferto molto ed è impaurito, sobbalza ad ogni rumore, raccontano Silvia e Marina, le volontarie che lo hanno preso in cura. Ci vorrà tempo perché dimentichi quanto gli è capitato e ritorni ad avere fiducia nel genere umano. Intanto, le volontarie fanno un appello per un’adozione che possa restituire un po’ di serenità a questo cane sfortunato.

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