Era caduto sul lucernaio della scuola elementare «Denaro Papa» di Modica (Ragusa) per recuperare il pallone con cui stava giocando con gli amici, finito sul tetto dell’istituto: era il 9 marzo del 2013 e per Stefano Bombardamento, 13 anni, è cominciato il lungo calvario tra ospedali e strutture specializzate.
Ieri sera, dopo 3 anni e 8 mesi, il suo cuore ha cessato di battere. Stefano ha trascorso una degenza di due anni in una struttura specializzata di Rimini, per poi trasferirsi nella sua abitazione a Modica.
Negli ultimi giorni le sue condizioni sono peggiorate e per il ragazzo non c’è stato più nulla da fare.
Lo studente cadde dal tetto in costruzione della scuola «Raffaele Poidomani» di Via Emanuele Sulsenti, per recuperare sul terrazzo dell’edificio in costruzione il pallone con cui stava giocando con gli amici, ed era precipitato nel vuoto.
L’impatto al suolo fu devastante per il trauma cranico riportato e da quel momento cominciò un calvario durato tre anni, era il 9 maggio del 2013, tra il ricovero in ospedale, il centro di riabilitazione di Rimini, e il ritorno a casa del luglio dello scorso anno.
Da allora Stefano è stato a casa con i suoi genitori e i familiari che lo hanno seguito da vicino. I genitori avevano attrezzato l’abitazione proprio per facilitare i movimenti del giovane e favorire le visite degli amici.
I funerali si terranno lunedì alle 11 nella basilica santuario della Madonna delle Grazie in forma privata, così come voluto dalla famiglia.
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