C’è anche un siciliano tra i 40 italiani rimasti in trappola a Kherson, città dell’Ucraina che è caduta nelle mani dell’esercito russo. E’ Giovanni Bruno, un marittimo originario di Pozzallo, nel Ragusano, come riferisce l’AGI che ha raccolto la sua testimonianza.

La testimonianza del marittimo di Pozzallo

“Stanotte abbiamo dormito. Ieri abbiamo sentito – dice all’AGI Giovanni Bruno – il rumore delle bombe, anche stamattina, ma stanotte per fortuna, siamo riusciti a riposare. Mi hanno contattato ieri dalla Farnesina per rassicurarmi sul loro impegno – dice all’AGI – speriamo si possa trovare una soluzione al più presto, per farci andare via da qui”.

“Qui bombardano”

“Ieri non siamo usciti a cercare cibo e non lo faremo nemmeno oggi. Abbiamo sentito i bombardamenti ed è meglio non uscire, ci sono file lunghissime nei posti dove c’è ancora un po’ di cibo, meglio non rischiare”.

Famiglia in ansia

“Mio fratello, mia zia la mia famiglia sono anche loro in contatto con l’Unità di crisi”.

Coprifuoco a Kiev

Frattanto, a Kiev vigerà un coprifuoco di 35 ore  a partire da stasera. I movimenti in città saranno vietato dalle 20:00 fino alle 7:00 di giovedì prossimo, 17 marzo, “su decisione del comando militare ucraino” dopo una notte di intensi bombardamenti da parte dei russi.

I bombardamenti, infatti, hanno colpito diversi edifici, uccidendo almeno due persone prima della ripresa dei colloqui tra Ucraina e Russia, sempre in videoconferenza anche se, al momento, non si è arrivati ad alcun risultato concreto.

Da Kiev, intanto, sono scappati più della metà dei suoi tre milioni di abitanti: la città è circondata dai russi ma l’esercito di Putin non ha ancora avviato la conquista piena della capitale.

L’annuncio del coprifuoco arriva anche dopo che i primi ministri di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia hanno annunciato che si recheranno oggi nella capitale ucraina per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky così da affermare “il sostegno inequivocabile” dell’Unione Europea al Paese.