Il giudice monocratico del tribunale di Ragusa, Francesca Aprile, ha condannato a sei mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali la titolare di un ufficio postale privato di Chiaramonte Gulfi. La donna, 56 anni, è accusata di appropriazione indebita; avrebbe incassato i soldi dei cittadini senza pagare le bollette ai fornitori. Il risarcimento danni dovrà essere definito in sede civile ma, intanto, i clienti dovranno ricevere, ciascuno, il pagamento delle spese legali. Tra le parti civili c’è anche Confconsumatori.
I fatti
I fatti sono emersi nel 2018. Secondo quanto emerso, i clienti si affidavano all’agenzia della donna per piccoli pagamenti come tasse delle auto o comunali, bollettini dell’Agenzia delle entrate o dell’energia elettrica. Consegnavano i soldi all’agenzia ma quei bollettini non venivano poi pagati. Qualcuno potrebbe anche avere dimenticato, nella gestione delle economie familiari, il pagamento già ‘effettuato’ pagando nuovamente l’importo, spesso maggiorato di interessi di mora o con le sanzioni per omesso versamento. Altri invece avevano ben chiaro cosa era accaduto. C’è chi ne ha ricevuto danno per una cinquantina di euro e chi ne ha subito per importi che sfiorano i 1.000 euro. Alla conclusione delle indagini, che hanno compreso un periodo tra il 2014 e la fine del 2017, la donna è stata mandata a processo per appropriazione indebita, con citazione diretta a giudizio nel luglio del 2019.
Le indagini sul commercialista
Un noto commercialista catanese finisce nei guai. Massimiliano Longo è indagato dalla guardia di finanza per autoriciclaggio e appropriazione indebita. Dalla società di cui lui stesso era commercialista avrebbe prelevato più soldi rispetto a quelli pattuiti per la sua prestazione. Sequestrati beni per 1,4 milioni di euro. L’indagato avrebbe reimpiegato gran parte delle somme illecitamente incassate per un importo di circa un milione di euro in attività economiche e imprenditoriali. Ci sarebbe l’esecuzione di più versamenti a favore di società a lui stesso riconducibili per un ammontare di circa 700mila euro.
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