L’emergenza coronavirus arriva nei palazzi di giustizia. A Milano due magistrati positivi al Covid – 19, 14 persone messe in quarantena, un intero piano evacuato per disinfestazione e l’arresto delle cause civili non urgenti per cercare di prevenire un’ulteriore diffusione del virus. Sono marito e moglie i due magistrati risultati positivi, sono ricoverati in buone condizioni all’ospedale Sacco di Milano. La scelta dei vertici del palazzo di Giustizia era stata quella di tenere aperte le porte con alcuni accorgimenti precauzionali che però non sono bastati per evitare il contagio in un luogo che è molto frequentato.

 

A Napoli dopo i casi di contagio tra colleghi, gli avvocati saranno in sciopero fino all’11 marzo.

Per decreto legge si ferma la giustizia a Lodi, una delle cittadine più toccate dall’emergenza coronavirus, fino a fine marzo non saranno celebrate udienze, tranne in caso di urgenza.

 

A Palermo è la giustizia amministrativa ad anticipare il virus: annullata l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar, dai tribunali alle carceri. Il garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, chiede che le misure di prevenzione del coronavirus non comportino “restrizioni ingiustificate”.

I Palazzi di Giustizia stanno facendo del loro meglio per tutelare gli impiegati e i civili, ma non sempre questo risulta semplice ed efficace contro un nemico invisibile.