Il calciatore della Juventus Paulo Dybala, a distanza di più di 40 giorni dal primo tampone, resta ancora positivo al coronavirus. L’argentino è però asintomatico e gode ottima salute, continua la sua quarantena a Torino avviata l’11 Marzo. Era il 21 marzo quando lo stesso Dybala diede la notizia circa la positività sua e della fidanzata, Oriana Sabatini. “Ciao a tutti, volevo informarvi che abbiamo appena ricevuto i risultati del test Covid-19 e sia io che Oriana siamo risultati positivi. Fortunatamente siamo in perfette condizioni. Grazie per i vostri messaggi. Un saluto a tutti”.

 

Oriana ad inizio aprile spiegò: “Il 21 marzo io e il mio ragazzo abbiamo fatto un test per il coronavirus e siamo risultati positivi. Tre giorni fa mi hanno rifatto il test ed è risultato negativo. Ieri mattina ne ho fatto un altro che invece è risultato positivo, quindi ho ancora il coronavirus. Non so bene come funziona, non so neanche perché prima il test sia risultato negativo e poi positivo. Ho sentito che se contrai il virus e poi ti fanno un test può risultare un falso negativo: proprio per questo motivo ne fanno un altro, per assicurarsi che sia al 100% negativo. Chi ha qualche dubbio sappia che 15 giorni non bastano. Prendetevi cura di voi e degli altri”.

Ormai si è capito che quello di Dybala non è un caso isolato. E sorge spontaneo chiedersi se i 14 giorni, previsti per l’isolamento, siano sufficienti. Il dubbio resta, anche in concomitanza del fatto che non tutti hanno avuto, hanno o avranno la fortuna di fare più tamponi. Nel frattempo il campione bianconero ha deciso di scendere in campo mettendo all’asta la maglietta indossata contro l’Inter, quando segnò un goal. Il ricavato sarà devoluto interamente in beneficenza all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.