Dopo aver appreso dal decreto che ferramenta, lavanderie, profumerie e tabaccherie possono rimanere aperti, il leader della Lega, Matteo Salvini, è tornato a chiedere nuove misure spiegando che secondo lui le aziende di interesse nazionale dovrebbero rimanere aperte, mentre quelle che non lo sono dovrebbero chiudere, altrimenti non c’è alcuna differenza.
Sulla questione delle categorie di attività che possono rimanere aperte, commenta “quando vai a leggere il decreto ti fai delle domande, perché qualcuno sì e qualcuno no? L’impressione di molti questa mattina è che ci siano lavoratori di seria A e lavoratori di serie B”.
In live su Facebook dice “Siamo responsabili, collaborativi e leali, ma non vorremmo esser complici di una situazione che sta sfuggendo di mano: ora chiudere tutto tranne le attività necessarie. Siamo sull’orlo del baratro nella terapia intensiva. Quello che diciamo non è per i voti. Se uno dovesse ragionare così dovrei lasciare altri sbagliare. Ma qua siano ai tanti morti, non abbiamo bollettini di pace ma di guerra. E in guerra non ci sono mezze misure”.
Interviene, infine, sul punto dei confini chiusi “I controlli ai confini dovremmo chiederli noi. Quando noi sconfiggeremo questo virus, perché così sarà, non è possibile che chi ora fa finta di niente in Europa e poi, domani, cercherà di entrare da noi. E no! Serve una zona rossa in tutta Europa, non è possibile che ci sacrifichiamo solo noi italiani”.
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