PALERMO (ITALPRESS) – “Diamo luce alla Sicilia. Stop al caro-energia”. E’ stato questo lo slogan di una manifestazione che a Palermo ha visto sfilare imprese, associazioni imprenditoriali, sindacati, pensionati e famiglie contro il caro bollette. Decine i sindaci con la fascia tricolore. Oltre duemila persone in corteo hanno attraversato il centro cittadino.

“Le ragioni della manifestazione di oggi contro il caro-energia stanno particolarmente a cuore anche al sistema degli enti locali in Sicilia. E’ bene, infatti, ricordare che la crisi legata all’aumento dei costi dell’ elettricità e del gas colpisce doppiamente i comuni che, da un lato, stanno sopportando maggiori ed insostenibili costi che gravano sui bilanci e, dall’altro, risentono indirettamente della grave crisi che sta colpendo il mondo delle imprese e che sta impoverendo i cittadini anche in considerazione del fatto che si registra una minore riscossione dei tributi locali, in special modo della Tari”. Questo il commento di Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia, alla luce della manifestazione di Palermo contro il caro bollette.
“La condizione delle autonomie locali – aggiungono – è naturalmente e strettamente connessa al territorio e al tessuto economico-sociale, tanto che ogni dissesto e crisi finanziaria determina, con la diminuzione dei servizi e l’aumento delle imposte , ripercussioni negative su cittadini e attività produttive e ,d’altro canto, la chiusura di esercizi commerciali e le difficoltà delle famiglie rischiano di indebolire ulteriormente la condizione finanziaria di enti già in preoccupante difficoltà”.
“Siamo convinti – concludono Orlando e Alvano – che nel breve periodo occorrano interventi urgenti di sostegno a cittadini, imprese e comuni e che non potendo bastare , in prospettiva, aiuti e ristori si renda necessario favorire una strategia regionale sull’approvvigionamento energetico e su misure che incentivino investimenti che negli enti locali siano in grado di rafforzare la capacità amministrativa e favoriscano l’impiego delle risorse per investimenti”.

“Non è un buongiorno. Perchè la nostra preoccupazione aumenta. E non possiamo stare tranquilli. Dobbiamo, però, sforzarci, tutti assieme, di essere positivi. Di pensare al futuro con un ritorno alla normalità. La normalità di programmare, di progettare, di crescere e non di sopravvivere come stiamo facendo adesso”. Così il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, ha salutato, questa mattina, gli oltre duemila partecipanti alla manifestazione regionale tenutasi a Palermo e che ha visto presenti i rappresentanti delle imprese, i lavoratori, le famiglie, i cittadini con le associazioni di categoria, le sigle sindacali, i responsabili dei movimenti e gli esponenti della politica e delle istituzioni territoriali, soprattutto i sindaci. “Ce l’abbiamo fatta a unire tutti – ha aggiunto Manenti – sembrava impensabile sino a qualche mese fa. Ma la forza della determinazione, qualcuno direbbe la forza della disperazione, ci ha fatti arrivare sino a qui. Come mai era accaduto prima d’ora. Tutti assieme, tutti uniti. E ringrazio tutti coloro che ci hanno creduto. Per tutti noi deve essere motivo d’orgoglio”. Il corteo si è spostato dal punto di raduno, in piazza Croci, sino a piazza Verdi, dinanzi al teatro Massimo, dove si è tenuto il comizio conclusivo.
“Tutte le categorie economiche prese a riferimento, pagano nella nostra isola, a parità di consumi e di potenza impegnata – continua Manenti – una bolletta elettrica notevolmente più elevata: alberghi, bar, ristoranti e negozi alimentari hanno una spesa elettrica mediamente superiore del 27% rispetto alle imprese spagnole e addirittura di quasi il 70% rispetto a quelle francesi. Non è possibile, non è giusto. Non è corretto. Perchè dobbiamo continuare a subire quelli che sembrano gli effetti di una manovra speculativa? Perchè dobbiamo continuare a togliere risorse alle nostre imprese, alle nostre famiglie, ai nostri figli? E’ questo quello che ci meritiamo dopo anni e anni di sacrifici? E’ questo quello che ci meritiamo dopo essere riusciti a mantenere la barra dritta, a prezzo di così numerose perdite sul piano delle vite umane ma anche delle imprese che hanno chiuso i battenti e dei posti di lavoro che sono andati in fumo, durante gli anni del Covid? Al peggio non c’è mai fine. Così dice il proverbio. E noi lo stiamo provando sulla nostra pelle, pagando a caro prezzo. Pensavamo con il Covid di avere toccato il fondo, economicamente parlando. Con il caro bollette è pure peggio. Ma nessuno ha pensato al ruolo sociale che ha una impresa? Nessuno ha pensato che chiudere un’attività significa fare perdere posti di lavoro, disarmare occasioni di crescita per il territorio, impoverire il nostro substrato produttivo? Sì, magari in molti ci avranno pensato. Ma perchè nessuno fa niente in maniera tempestiva e urgente? I provvedimenti servivano da ieri, oggi sono già in ritardo, domani non serviranno più”.
Il presidente Manenti, poi, assieme ai rappresentanti delle altre associazioni di categoria, è stato ricevuto a palazzo del Governo dal presidente della Regione, Renato Schifani, a cui sono stati illustrati i sedici punti della piattaforma rivendicativa già diffusa nei giorni scorsi. Inoltre, al termine della mobilitazione. Giuseppe Caruana, vicepresidente regionale Confcommercio Sicilia, ha consegnato, durante un incontro in Prefettura a Palermo e assieme ai rappresentanti di altre associazioni datoriali, il documento unitario sottoscritto da tutte le sigle a Pietro Barbera, prefetto vicario di Palermo, a cui è stato chiesto di farsi portavoce della situazione di malessere che caratterizza le imprese al Governo nazionale, rappresentando ogni singola proposta scaturita durante la mobilitazione.

“Sto dalla vostra parte oltre che come presidente della Regione anche come cittadino e gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Verrà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui”, ha detto il governatore Renato Schifani nel corso dell’incontro, a Palazzo d’Orlèans, con una delegazione della associazioni promotrici del corteo contro il caro-bollette a Palermo. I rappresentanti hanno voluto consegnare al presidente un documento unitario contenente una serie di richieste contro il rincaro dei costi energetici e delle materie prime. All’incontro erano presenti anche il ragioniere generale della Regione Siciliana, Ignazio Tozzo, il dirigente generale del dipartimento delle Attività produttive, Carmelo Frittitta e il direttore generale dell’Irfis, Calogero Guagliano.
“Ho preso atto della manifestazione che è sintomo di un grandissimo malessere – ha aggiunto il governatore – Anche sul tema del caro-bollette, l’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini.
Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche e il secondo, l’incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi”.
“Sulla lunga durata – ha concluso il presidente della Regione – vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica: una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia”.
foto ufficio stampa Confcommercio Sicilia
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