PALERMO (ITALPRESS) – La Banca Popolare Sant’Angelo in prima linea per la riduzione dell’impatto ambientale dell’attività delle sue filiali e della sede della direzione. Quasi un milione di euro è stato investito dal gruppo dirigente in questa direzione e nuovi progetti sono all’orizzonte.
La Banca d’Italia, in linea con le iniziative adottate dalla BCE e da altre autorità di vigilanza nazionali, ha presentato un documento che contiene un insieme di indicazioni di carattere generale e non vincolanti, in merito all’integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo, gestione e controllo e modalità di acquisizione e organizzazione delle informazioni da diffondere al mercato da parte degli intermediari bancari e finanziari vigilati.
In quest’ottica la Banca ha già realizzato alcuni interventi. Tra questi la riduzione del parco stampanti, l’eliminazione di tutti gli apparati fax, la sostituzione di tutti gli impianti di illuminazione con led a basso consumo e il miglioramento dell’efficienza degli impianti di condizionamento ma anche, per ridurre l’uso della carta, l’adozione di sistemi di firma digitale con il sistema che ha permesso la riduzione delle stampe contrattuali con inoltro della documentazione tramite email. “E’ importante specificare che mediamente un contratto prevede circa 40 pagine. L’implementazione descritta ha ridotto di almeno il 70% la produzione di carta per la stampa contrattuale in quanto la documentazione non viene più stampata in duplice copia (copia banca e copia cliente) ma il documento viene inoltrato tramite email non producendo alcuna stampa. Se richiesto dal cliente viene prodotta una unica stampa di copia”, spiega Pietro Venturella responsabile del nucleo funzionamento della Banca.
Dopo la pandemia, inoltre, in base all’accordo previsto nel contratto integrativo aziendale si è fatto ricorso allo Smart Working: attualmente circa il 10% del personale in forza alla Banca ha sottoscritto l’accordo. In totale le giornate mensili in cui le risorse svolgono attività lavorativa da remoto sono 54 circa e, in fase di rinnovo degli accordi, la Banca cercherà di estendere, compatibilmente con le esigenze produttive aziendali, il numero delle giornate per risorsa. Il 50% della formazione erogata nel primo semestre dell’anno, inoltre, è stata svolta da remoto.
Tra gli interventi previsti la migrazione in cloud dell’intranet aziendale, della posta interna, il data center di Palermo mentre è già stato trasferito il data center ospitato a Licata. Una scelta che ha comportato alcuni vantaggi per la Banca: l’eliminazione dello spazio fisico dedicato alla struttura, la riduzione dei costi energetici necessari al funzionamento e alla gestione delle macchine.
“Essere una banca attenta al territorio vuole dire avere anche attenzione a non aumentare anzi, a ridurre, la nostra impronta ambientale. La Popolare Sant’Angelo con gli investimenti fatti in questa ottica si mostra ancora una volta un Istituto vicino alle esigenze della Sicilia”, ha detto Ines Curella, amministratore delegato della Banca.

– foto ufficio stampa Banca Popolare Sant’Angelo –
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