PALERMO (ITALPRESS) – “Il mio obiettivo è quello di offrire a Palermo un nuovo gruppo dirigente, sono tutti professionisti, persone competenti e concrete, ma soprattutto il fiore all’occhiello sono gli under 25. Sono sicuro che i giovani, che sono il presente di questa città, daranno una scossa. Questa città ha bisogno che si rompa il sistema e che si crei un’alternativa reale rispetto agli schieramenti per poterla ricostruire insieme”. Queste le basi sulle quali poggia la candidatura a sindaco di Palermo di Fabrizio Ferrandelli, che prova per la terza volta la scalata. L’attuale consigliere comunale è già supportato dalle liste Azione e +Europa, E tu risplendi Palermo e Rompi il sistema. Intervistato dall’Italpress, Ferrandelli ha poi parlato delle possibilità che offre il Pnrr: “Stiamo mettendo a posto lo staff di professionisti che dovrà affiancare il Comune per formare dirigenti e funzionari che in questi anni sono stati abbandonati senza formazione, senza incentivi e senza motivazioni, perchè pensiamo che poter avere il supporto di chi è abituato a programmare sarà importante”.
“Sicuramente – ha evidenziato – il nostro esempio non è quello della Regione di Nello Musumeci che su 30 progetti se ne fa bocciare 30, ma riteniamo che questi miliardi che la comunità europea mette a disposizione per la città possano essere un grande obiettivo da raggiungere”.
Idee chiare, grande forza di volontà e voglia di puntare sui più giovani: “Io sono convinto che Palermo cambia nella misura in cui i giovani cambiano Palermo. I gruppi dirigenti attuali hanno portato la città al dissesto e allo sfascio e sono sempre gli stessi che da 30 anni, in maniera alternata, governano la città. Forse continuare a fare le stesse cose per la città non è salutare, forse la città ha bisogno di nuovi sbagli, di nuovi errori ma sicuramente con nuove energie e nuova linfa. Quello che io posso garantire è una conoscenza a menadito della città, da 15 anni sto nei problemi e conosco le soluzioni, ma abbiamo anche l’energia e la voglia di cambiare le cose”.
Il quadro politico attuale è parecchio ingarbugliato. Il centrodestra è spaccato e non ha ancora trovato la sintesi unitaria, dall’altra parte il centrosinistra non riesce a far decollare il ‘campo largò: “Sono due fotografie di uno sfascio della città, entrambe le forze politiche non hanno a cuore le sorti della città di Palermo, non si stanno interrogando sul risanamento, tant’è che nessuno ha un programma, cosa che noi abbiamo – ha sottolineato Ferrandelli -. La mia candidatura nasce da anni di attività e impegno, gli altri stanno litigando per equilibri successivi. Il centrodestra vuole decidere chi sarà il prossimo presidente della Regione sulla pelle dei palermitani, qualsiasi accordo troveranno è finto, magari li metterà insieme, ma non ha una prospettiva. Dall’altra parte il centrosinistra mette insieme accozzaglie e cose differenti con un candidato sindaco che va in continuità. A me ha stupito e sorpreso che Miceli sia andato tre ore da Orlando per prendere lezioni, per capire come andare avanti e risolvere i problemi della città. Miceli è erede e continuatore di Orlando tant’è che ne è stato anche assessore. Davanti a tutto credo che i cittadini palermitani non avranno dubbi su quale percorso sostenere”.
Ferrandelli preferisce non schierarsi e proseguire con la sua linea, senza dover scendere obbligatoriamente ad accordi e compromessi: “Il mio percorso è autonomo, io ritengo che chi dovrà governare la città, una città in ginocchio che dovrà essere risanata nei conti e riassicurare l’ordinario, avrà bisogno di farlo in grande libertà senza che nessuno, a destra o a sinistra, gli possa tirare la giacca, questo l’ho imparato in 15 anni sulla mia pelle”. Chiunque riuscirà poi effettivamente a diventare nuovo sindaco di Palermo sarà chiamato agli straordinari per riuscire a far quadrare anche i conti: “Il prossimo sindaco raccoglierà un’eredità molto più pesante di quella che i palermitani immaginano – ha aggiunto l’esponente di Azione e +Europa -. Io sono convinto che la situazione finanziaria non sia così come è rappresentata, ritengo sia anche peggiore. Allo stesso tempo sono, però, convinto che si può rimettere in piedi una città in ginocchio, ma per farlo ci vuole pazienza, zero promesse, voglia di lavorare e molta energia”.
(ITALPRESS).
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