CATANIA (ITALPRESS) – Servono maggiori risorse economiche, che arriveranno in parte dal Pnrr, e più personale nel comparto giustizia: “L’obiettivo è ridurre del 25% la durata media del processo, perchè è una priorità assoluta”. Sono le parole del presidente della Corte d’Appello di Catania, Filippo Pennisi, che ha aperto la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario nell’Aula delle Adunanze del Palazzo di Giustizia etneo.
“Abbiamo già ridotto del 14% l’arretrato civile, mentre per quanto riguarda il processo d’appello bisogna arrivare ad una media inferiore ai 2 anni, cioè sotto la fatidica soglia europea, mentre adesso ci attestiamo dai 3 ai 4 anni”, sottolinea.
Tutto questo dipende da vari fattori, a cominciare dalla stabilizzazione dei precari: “Sia per aiutare e sostenere questo personale che per supportare gli uffici; ma solo risorse sicure e durature possono garantire la piena soddisfazione degli organici – aggiunge Pennisi -. La giustizia è al collasso ma attendiamo il potenziamento dell’ufficio del processo grazie a circa il 70% dei 3 miliardi previsti dal Pnrr per il nostro settore”.
Pennisi parla anche di inadeguatezza delle strutture giudiziarie cittadine, di episodi di degrado, del recente crollo di un soffitto all’ultimo piano del Tribunale (senza feriti, per fortuna) e ha ricordato l’affidamento urgente per l’impermeabilizzazione del tetto: “In questi anni abbiamo impiegato energie che potevano essere sfruttate per le esigenze giudiziarie e non per queste problematiche”.
Alla cerimonia sono intervenuti anche il procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catania Carlo Caponcello, i presidenti di sezione della Corte d’Appello di Catania Giovanni Di Pietro e Giuseppe Ferreri, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Catania Rosario Pizzino e il segretario del Consiglio giudiziario presso la Corte d’Appello di Catania Alessandro Sorrentino.
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