PALERMO (ITALPRESS) – Coinvolgere un numero più ampio possibile di contribuenti e imprese negli interventi fiscali agevolativi da una parte, semplificare il sistema normativo e realizzare riforme finalizzate a una tregua fiscale dall’altra: questi gli obiettivi delineati dalla Camera degli Avvocati tributaristi e presentati in un’iniziativa alla Camera di commercio Palermo ed Enna. Un insieme di misure che, specialmente per il capoluogo, diventano indispensabili per ripianare una situazione fiscale fortemente danneggiata dalle difficoltà in tema di riscossione dei tributi.
Alla discussione hanno partecipato anche il sindaco Roberto Lagalla, il segretario generale della Camera di commercio Guido Barcellona, il presidente di Assoimpresa Mario Attinasi, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo Dario Greco, il presidente dell’Ordine dei consulenti di Palermo Antonio Alessi, il capo dell’Ufficio contenzioso e riscossione alla direzione generale dell’Agenzia delle entrate Marcello Chiorazzo e il rappresentante del Comando regionale della Guardia di finanza. Ad introdurre i lavori il professore Angelo Cuva, presidente della Camera degli Avvocati Tributaristi di Palermo e vicepresidente Uncat.
Al centro della kermesse le novità fiscali presentate dal Governo in legge di bilancio, contenenti una serie di norme di carattere agevolativo in fase sia di accertamento, sia di riscossione che di gestione dei contenziosi. Un insieme di provvedimenti che, secondo il presidente della Camera dei tributaristi Angelo Cuva, “devono essere accolti con favore, soprattutto perchè ci troviamo in un contesto di gravi difficoltà economiche causate della pandemia prima e della guerra in Ucraina poi. Tuttavia, il nostro auspicio è che in futuro il profluvio normativo si arresti a vantaggio di una semplificazione e di un insieme di provvedimenti chiari e in numero esiguo”. Le priorità indicate da Cuva sono due, “contrasto deciso all’evasione fiscale e realizzazione di riforme tributarie legate all’attuazione del Pnrr”.
Il presidente della Camera dei tributaristi evidenzia poi le responsabilità degli Enti locali, Comuni in primis, nel compiere le dovute scelte in materia fiscale: “L’adesione alle misure agevolative non è automatica, ma discrezionale – spiega -. Sarà fondamentale anche il controllo da parte degli operatori a presidio della legalità fiscale, ovvero Agenzia delle entrate e Guardia di finanza, e il contributo che istituzioni professionali come avvocati e commercialisti possono dare a contribuenti e imprese, specialmente in un momento in cui il complesso di norme è ancora un enorme groviglio”.
Ma a Palermo l’attuazione di misure agevolative si scontra con le difficoltà del Comune in tema di riscossione: un problema che, per Lagalla, è legato a “un’insufficienza cronica negli ultimi anni del processo di recupero dei tributi, alla quale il Comune deve necessariamente guardare, riferendosi anche alle novità introdotte dalla legislazione vigente e senza avere paura di assumere decisioni impopolari o comunque rischiose”.
Una di queste potrebbe essere, qualora si decida di proseguire in tal senso, l’affidamento della riscossione dei tributi a un ente esterno, come avvenuto a Napoli: “Siamo maglia nera tra le 14 città metropolitane d’Italia in tema di riscossione – evidenzia il primo cittadino -. La mia amministrazione rischia di pagare per responsabilità non sue: se non arriva la scure dell’accertamento è inevitabile che il cittadino infranga la legge”.
I numeri di Palermo, delineati dal sindaco, sono impietosi e vedono il recupero dei tributi fermo al 42-43%, al di sotto della media nazionale di circa venti punti percentuali. Un dato che si abbassa notevolmente se si tengono in considerazione le sole multe, la cui riscossione negli scorsi anni si aggirava intorno al 2%. “L’insufficienza di personale e l’hackeraggio frequente dei sistemi operativi non possono costituire un alibi per un monitoraggio così incostante”, conclude Lagalla.
foto xd8 Italpress
(ITALPRESS).
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