PALERMO (ITALPRESS) – La cultura e l’arte ripartono a Palermo e lo fanno in grande, con la mostra “Purification” di Bill Viola, uno dei maggiori artisti contemporanei al mondo e pioniere visionario del mondo della video-arte. A Palazzo Reale sperimentalismo e spiritualità si intrecciano in un percorso catartico che si snoda all’interno dell’edificio storico di piazza del Parlamento, tra videoproiezioni, installazioni evocative e i reperti permanenti già inseriti nell’ambito delle esposizioni della Cappella Palatina, che prima del Covid-19 stava vivendo un vero e proprio boom di turisti. A curare la mostra sull’arte di Bill Viola è la Fondazione Federico II e lo slogan dell’esposizione è “We need new sacred images for our time!”, frase pronunciata proprio dall’artista statunitense classe 1951. La mostra è stata presentata alla stampa in anteprima alla vigilia della sua apertura effettiva al pubblico prevista per sabato 10 luglio e resterà fruibile fino al 28 febbraio 2022. L’acqua come simbolo della vita e della purezza, la continua ricerca dell’introspezione, la fruizione delle opere e degli spazi interattiva e focalizzata su uno spettatore che diventa esso stesso parte della composizione. Sono solo questi alcuni dei temi proposti dall’arte di Bill Viola, che prende vita all’interno di una mostra curata da Fondazione Federico II e Bill Viola Studio e organizzata in collaborazione con l’Assemblea Regionale Siciliana. A questo proposito, il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, sottolinea il valore intrinseco per Palermo nel presentare un evento di questa portata: “Per ripartire dopo questi due anni drammatici bisognava fare qualcosa di importante, questa è una mostra di livello mondiale perchè Bill Viola è considerato un numero uno nel suo campo. Ancora una volta è una mostra costruita qui, non è comprata e non viene da nessuna parte. E’ un’esposizione esclusiva con due installazioni importanti – ha aggiunto – Mi inorgoglisce il fatto che oggi con questa mostra la Fondazione Federico II entri nel campionato del mondo con una mostra realmente internazionale, visto che questo artista le sue ultime mostre le ha fatte a New York, Los Angeles, Parigi e così via: vuol dire che siamo stati bravi e il ringraziamento va a Patrizia Monterosso”. E proprio la direttrice generale della Fondazione Federico II, chiamata in causa da Miccichè, ha raccontato tutta la fatica e l’impegno profusi per poter allestire questa mostra in tempo di pandemia: “Mentre le porte dei musei si chiudevano al pubblico, la Fondazione Federico II ha lavorato per un anno a stretto contatto con il Bill Viola Studio, è una grande soddisfazione dopo lo sgomento per la chiusura in seguito a 820.000 visitatori che avevano fruito di quel che era stato riaperto a fatica. Il lavoro è stato difficilissimo, la pandemia ha fatto perdere il senso del tempo ma la nostra missione è rimasta quella di lavorare per gli altri e per una cultura segno distintivo della nostra isola”. Nel percorso espositivo sono presenti 35 opere e quattro installazioni che creano un percorso unico e immersivo, con l’acqua come tema fondante, in interconnessione con le Sale Duca di Montalto trasformate per l’occasione.
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