Ci sono buone notizie per gli uomini siciliani che soffrono di ipertrofia prostatica benigna, patologia che ogni anno viene diagnosticata a 7 milioni di uomini italiani, poiché all’U.O.C. di Urologia dell’Arnas Garibaldi di Catania sono appena stati introdotti i nuovi sistemi mini-invasivi che risolvono questa patologia maschile senza intervento chirurgico. Tra le tecniche più efficaci per la riduzione della sintomatologia urinaria legata all’ipertrofia prostatica benigna, il trattamento con vapore acqueo eseguito mediante il sistema Rezum è certamente uno dei più efficaci, soprattutto per i pazienti che vogliono interrompere la terapia medica e gli effetti collaterali ad essa connessi, oppure non sono ancora pronti per un intervento chirurgico o che desiderano preservare la funzione erettile e l’eiaculazione. “Si tratta – afferma Mario Falsaperla, direttore dell’UOC di Urologia dell’Arnas Garibaldi – di una tecnica dagli innumerevoli vantaggi. I pazienti avranno i primi benefici già due settimane dopo la procedura, registrando un miglioramento continuo per i tre mesi successivi. Molti studi clinici dimostrano che la maggior parte degli uomini torna alle regolari attività anche il giorno successivo o comunque entro pochi giorni”.
“In alcuni casi – continua il professore Falsaperla – potrebbe presentarsi la possibilità di avere una minzione dolorosa o di trovare tracce di sangue nelle urine, ma si tratta di inconvenienti del tutto passeggeri e senza conseguenze. I benefici sono di gran lunga più rilevanti delle controindicazioni. Il sistema Rezum è stato progettato con la finalità di ridurre la sintomatologia urinaria ostruttiva ed irritativa associata all’ipertrofia prostatica benigna e consente la riduzione del volume prostatico di circa il 40%”. Trattandosi di una procedura mini-invasiva è possibile eseguirla sia a livello ambulatoriale, sia in regime di day hospital attraverso una semplice anestesia locale che mediante blanda sedazione generale. “Qualora ce ne fosse ancora bisogno – ha detto Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Arnas Garibaldi – l’introduzione di questa tecnica, dimostra ulteriormente quanta attenzione viene dedicata all’alta specialità. Tale procedura è infatti una delle delle acquisizioni tecnologiche programmate della nostra azienda ospedaliera per tutte le aree assistenziali, siano esse mediche o chirurgiche, comunque finalizzate all’innovazione al miglioramento delle attività”.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa-
Commenta con Facebook