PALERMO (ITALPRESS) – Un insieme di strategie in direzione dello sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento del mondo politico affinchè le trasformi in azioni operative per migliorare il territorio siciliano: questo il centro della seconda edizione del Forum degli stakeholders, organizzato a Palazzo Steri dal Cste – Centro di sostenibilità e Transizione ecologica dell’Università di Palermo.
L’evento si articola in due sessioni: in quella mattutina figure accademiche e operatori del mercato intervengono singolarmente per illustrare le loro proposte, in quella pomeridiana si svolgono tre focus group in cui vengono illustrate le strategie per sviluppare il territorio in diversi ambiti (crescita socio-economica attraverso la sostenibilità, riequilibrio tra aree diverse della Sicilia, imprenditorialità e innovazione per contrastare lo spopolamento delle aree interne).
“Il confronto di oggi coinvolge una serie di tavoli pratici legati al campo della sostenibilità, per poi arrivare a soluzioni operative – sottolinea il rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri -. Stiamo trasformando il Cste da mera zona di studio in struttura che interferisce con il territorio e cerca di modificarlo: le idee che presenteremo oggi, confrontandoci con gli stakeholders, saranno poi trasformate in proposte operative per la politica”. Appuntamenti del genere, aggiunge Midiri, sono fondamentali a rappresentare l’Ateneo “non solo come luogo di elaborazione delle idee, ma anche di confronto e scambio operativo: da due anni il Cste viaggia a velocità sostenuta e continueremo a supportare questo tipo di progettazione”.
Con queste iniziative si consolida, secondo l’assessore regionale all’Ambiente Elena Pagana, il ruolo della Sicilia al centro del Mediterraneo: “Il Cste sarà un riferimento fondamentale per l’Europa e per i paesi del nord Africa che si affacciano sul mare. La sostenibilità non riguarda solo il piano ambientale, ma anche quello socioeconomico: la tutela dell’ambiente deve essere trasversale, coinvolgendo tutti i rami dell’amministrazione e proiettandosi non ai prossimi mesi ma ai prossimi anni”.
All’evento ha preso parte anche Tommaso Di Matteo, responsabile di Sprint Sicilia, per il quale “la Sicilia deve ragionare in termini di sistema, attraverso un principio di leale collaborazione: solo così potremo trasformare questa terra da sud Europa a hub al centro del Mediterraneo. Per fare la differenza è necessario mettere progetti forti sul mercato e la Regione è pronta a fare la sua parte in tal senso”.
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