PALERMO (ITALPRESS) – “Oggi è una giornata di sensibilizzazione e di riflessione. Quello che dobbiamo fare come Università e come scuola è cercare di educare i nostri ragazzi ad un nuovo modo di pensare e ad un nuovo approccio, che educhi la componente maschile nella parola chiave che si chiama rispetto, ma che porti anche la componente femminile, vittima di aggressione, ad essere più coraggiosa e di poter parlare”. Così il rettore dell’Università degli studi di Palermo, Massimo Midiri, aprendo i lavori dell’iniziativa promossa dall’Ateneo, presso la Sala Monumentale dello Steri, sul tema “Una comunità di complici. Ripensare la violenza maschile contro le donne all’interno del paradigma secundario”, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Presenti le più alte cariche istituzionali della città.
“Mi auguro che queste iniziative – sottolinea il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – possano rilanciare, innovandole, le metodologie di intervento, tanto delle Istituzioni educative quanto delle Istituzioni repressive ove necessario, a supporto di tutto ciò. Ho chiesto una regia regionale e mi auguro che al più presto si possano migliorare gli standard operativi a favore di quelle donne che subiscono violenza di ogni tipo: da quella fisica a quella psicologica”.
Il tema dell’incontro di quest’anno, spiega la Prorettrice all’inclusione, Pari opportunità e politiche di Genere, Beatrice Pasciuta, è focalizzato sulla mascolinità tossica. E’ un’indagine sui meccanismi che spingono gli uomini a diventare carnefici.
“Oggi un quarto degli omicidi vede come vittime le donne – ricorda il generale di Brigata, Giuseppe De Liso, comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo -. La donna che viene uccisa per femminicidio è perchè ha detto no, ad un compagno, ad un ex fidanzato. Per risolvere questo problema non può esserci soltanto un discorso di tipo preventivo o repressivo ma bisogna intervenire nel sociale, con le famiglie e nelle scuole”.
“L’eliminazione della violenza sulle donne è un obiettivo purtroppo ancora lontano a vedere i dati – sostiene il Questore della provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia -, bisogna agire a livello legislativo, occorre fare ulteriori incrementi e modifiche nella normativa per renderla più efficace nel contrasto dell’emergenza”.
“E’ una giornata importante – dichiara il Procuratore aggiunto presso la Procura di Palermo, Laura Vaccaro – che dovrebbe spingere a tante altre giornate per sensibilizzarci su un tema che è delicatissimo e complesso e che vede la Procura della Repubblica di Palermo impegnata con scelte organizzative, con magistrati specializzati nell’affrontare questa tematica e nel porre in essere indagini che mettano al centro dell’attenzione la vittima”.
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