La polemica brucia ed è trasversale. Da un lato la nuova giunta (ma soprattutto il neo-sindaco Francesco Italia che della vecchia giunta che ha dato l’ok all’operazione era vicesindaco e assessore a Ortigia), dall’altro i paladini della intangibilità del piazzale con il centrodestra fresco di sconfitta elettorale e quindi assai agguerrito e con tutta un’area di intellettuali ambientalisti (che Salvini e la Meloni oggi definirebbero radical-chic) molto attivi nel dibattito cittadino.
La vicenda è nota assai: trattasi della concessione operata dal Demanio (con il nulla osta di Comune e Soprintendenza) della piazza d’armi antistante l’ingresso del Castello Maniace, maniero federiciano, sulla punta di Ortigia. Mentre la città brucia, a Roma e Palermo se ne fregano serenamente. Perché in realtà sono Roma e Palermo a decidere.
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