Ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione Domenico Agati, 41 anni, siracusano, arrestato dalla polizia poco più di due mesi fa con l’accusa di minacce ed atti persecutori nei confronti dell’ex compagna e dei parenti di quest’ultima. L’uomo, difeso dall’avvocato Antonio Meduri, è ai domiciliari, come disposto dal gip del tribunale di Siracusa.  Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, il quarantunenne, il 5 luglio scorso, piazzò una bomba, poi svelatosi finta, chiusa in una scatola di scarpe, dal quale fuoriusciva un cavo elettrico, e sistemato davanti all’ingresso dell’immobile. L’obiettivo sarebbe stato di intimidire la sua ex compagna per via di una separazione poco digerita.

Il nucleo artificieri della Questura di Catania fece brillare il pacco scoprendo che si trattava di una finzione in quanto venne trovata una batteria di una motocicletta. I residenti della palazzina, per ragioni di sicurezza, furono costretti all’evacuazione. Secondo la polizia Agati avrebbe molestato la ex per ingenerare “timore per l’incolumità propria, e un grave stato d’ansia costringendo” lei e i familiari  a modificare le abitudini di vita. Agati avrebbe inviato “innumerevoli messaggi a contenuto aggressivo; depositato sul parabrezza dell’autovettura in uso all’ ex convivente una bottiglia contenente liquido infiammabile; collocato davanti la porta dell’abitazione della donna una scatola di scarpe, a simulazione di un pacco esplosivo; ed infine si  sarebbe appostato davanti il luogo di lavoro della donna, minacciando ed inseguendo lei e i parenti”.

Nelle ore successive, gli investigatori puntarono l’attenzione su una donna che abita nella palazzina minacciata più volte dall’ex convivente. Eseguirono una perquisizione domiciliare nella casa del 41enne trovando all’interno del garage materiale simile a quello utilizzato per comporre il pacco bomba: sia le scarpe riconducibili allo scatolo trovato, che lo stesso particolare cavo elettrico. Il 41enne venne denunciato ma nonostante il provvedimento avrebbe continuato a minacciare l’ex convivente, raggiungendola sul posto di lavoro, inseguendola sino a casa, e persino minacciando anche i suoi familiari.

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