E’ stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa l’uomo che il 5 luglio scorso avrebbe sistemato un pacco bomba, poi svelatosi finto, in una palazzina in via Algeri, nella zona nord di Siracusa. Si trova in carcere, nel penitenziario di Ragusa, Domenico Agati, 41 anni, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare per minacce ed atti persecutori nei confronti dell’ex compagna e dei parenti di quest’ultima. In quella circostanza, secondo gli inquirenti, al comando del dirigente Gabriele Presti,  il quarantunenne avrebbe voluto intimidire la donna e così avrebbe allestito quel finto ordigno, chiuso in una scatola di scarpe, dal quale fuoriusciva un cavo elettrico, e sistemato davanti all’ingresso dell’immobile. Il nucleo artificieri della Questura di Catania fece brillare il pacco scoprendo che si trattava di una finzione in quanto venne trovata una batteria di una motocicletta. I residenti della palazzina, per ragioni di sicurezza, furono costretti all’evacuazione.
Secondo la polizia Agati avrebbe molestato la ex per ingenerare “timore per l’incolumità propria, e un grave stato d’ansia costringendo” lei e i familiari  a modificare le abitudini di vita. Agati avrebbe inviato “innumerevoli messaggi a contenuto aggressivo; depositato sul parabrezza dell’autovettura in uso all’ ex convivente una bottiglia contenente liquido infiammabile; collocato davanti la porta dell’abitazione della donna una scatola di scarpe, a simulazione di un pacco esplosivo; ed infine si  sarebbe appostato davanti il luogo di lavoro della donna, minacciando ed inseguendo lei e i parenti”.

Nelle ore successive, gli investigatori hanno puntato l’attenzione su una donna che abita nella palazzina minacciata più volte dall’ex convivente, Domenico Agati. Hanno eseguito una perquisizione domiciliare nella casa del 41enne trovando all’interno del garage materiale simile a quello utilizzato per comporre il pacco bomba: sia le scarpe riconducibili allo scatolo trovato, che lo stesso particolare cavo elettrico. Il 41enne è stato denunciato ma nonostante il provvedimento avrebbe continuato a minacciare l’ex convivente, raggiungendola sul posto di lavoro, inseguendola sino a casa, e persino minacciando anche i suoi familiari.