Era stato aperto il 2 dicembre l’asilo nido di Cassibile, quartiere a sud di Siracusa, ma la chiusura della struttura è prevista per l’ultimo dell’anno, il 31 dicembre. La denuncia è di Fratelli d’Italia che ha chiesto l’intervento del prefetto di Siracusa per evitare tanti disagi per le famiglie, circa 40, di questa comunità.

“Famiglie penalizzate” tuona Fratelli d’Italia

“Sicuramente ne risentirà il reparto socio assistenziale – fanno sapere da Fratelli d’Italia – ed i meno abbienti, persone che in un momento di grave difficoltà come quello che stiamo attraversando hanno il bisogno di lavorare e non potendo affidare i propri pargoli a una struttura come un asilo nido, sono impossibilitati o devono sborsare somme elevate su strutture private, tra l’altro, attualmente, non esistenti nel territorio”.

“L’asilo è di un privato”

“Si tratta di un asilo privato e non pubblico” dice a BlogSicilia l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Siracusa, Concetta Carbone.

“Noi acquistiamo dei posti”

L’assessore alle Politiche sociali chiarisce in che modo il Comune agisce sull’asilo nido di Cassibile e su altre 4 strutture private presenti nel territorio comunale. “L’amministrazione comunale – dice Carbone – con i fondi messi a disposizione della Regione siciliana – acquista dei posti negli asili privati laddove non vi siano strutture pubbliche. Nella fattispecie, a Cassibile, il Comune di Siracusa ha pagato per tutto il mese di dicembre 39 posti”.

Pronte le pratiche per il 2022

Secondo quanto riferito dallo stesso assessore alle Politiche sociali, “sono già pronte le pratiche per comprare i posti a partire dal mese di gennaio fino a giugno”.

“Facciano gli imprenditori”

L’assessore alle Politiche sociale lancia una stoccata al gestore dell’asilo privato di Cassibile. “L’imprenditore si comporti da imprenditore, il Comune di Siracusa – dice Concetta Carbone –   non è una sua succursale. Noi stiamo attendendo i  decreti di finanziamento della Regione, senza i quali non è possibile istituire una procedura di gara. Ai primi di gennaio, comunque, gli atti saranno pronti, per cui non comprendo questo atteggiamento”.