Confcommercio-Federalberghi  chiede lo slittamento dell’aumento della tassa di soggiorno, i cui criteri sono stati modificati dal Comune di Siracusa.

Il nuovo calcolo della tariffa

La modifica, che dovrebbe entrare in vigore a partire dall’1 giugno, prevede il passaggio da una tariffa fissa in base alla classificazione della struttura ad un calcolo in percentuale del 4% del costo imponibile della camera (e servizi) a notte a persona per un massimo di 5 euro e per una durata massima estesa da 4 a 7 giorni.

“L’associazione è d’accordo sul fatto che la tassa di soggiorno debba essere aumentata sia nella tariffa giornaliera che nella durata del pernottamento ma, per quanto scritto sopra, si chiede, sensatamente e con cognizione di causa, di slittare l’entrata in vigore del nuovo regolamento al Primo Novembre 2024” spiegano da Confcommercio Federalberghi.

Perché la data andrebbe spostata

“Si è trascurato – spiegano dall’associazione – il fatto che per molti degli operatori il 50% dei contratti di prenotazione per gruppi e individuali 2024 sono già stati stipulati nell’anno 2023 Ci si chiede, dunque, quali feedback e danno di immagine riceveranno sia le strutture ricettive sia la municipalità da tale frettolosa decisione che rivede in corso d’opera e a stagione inoltrata accordi precedentemente sottoscritti”.

Il danno di immagine

Per l’associazione, questa modifica creerà un danno di immagine alla città ed agli operatori turistici. “Cosa succederà al momento della partenza – momento estremamente delicato in cui i tempi devono essere ridotti al minimo – quando i clienti chiederanno il perché di queste differenze di prezzo non indifferente, creando file ai check out ed imbarazzi?”

I costi delle commissioni

Tra gli altri problemi sollevati, c’è quello delle commissioni. “Inoltre, gli operatori chiedono di risolvere al più presto l’annosa questione delle commissioni sul transato della tassa di soggiorno. Gli alberghi infatti per l’incasso di questo tributo al posto del Comune utilizzano i loro terminali Pos pagando delle commissioni che altrimenti non sosterrebbero”