Cade una nuova tegola sul Comune di Avola in merito al suo stato di salute economico. L’amministrazione, guidata dal sindaco di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata, è già sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti che ha acceso i riflettori sul piano di Riequilibrio finanziario adottato negli anni scorsi per evitare il dissesto.

La relazione del consigliere d’opposizione

Il consigliere d’opposizione, Giuseppe Rametta, ex capogruppo di Fratelli d’Italia, ha depositato una documentazione, inviata alla magistratura contabile, al primo cittadino di Avola ed alla deputazione regionale di Siracusa che attesterebbe dei gravi errori di calcolo che porterebbero il Comune in rosso.

Il nodo dei residui attivi

Nella sua relazione, Rametta mette in luce il nodo dei residui attivi, cioè i crediti vantati dal Comune nei confronti di terzi che sono dovuti ma non ancora riscossi.

Secondo quanto sostenuto dal consigliere d’opposizione i residui attivi con anzianità superiore ai 5 anni devono essere stralciati a meno che non sia fornita una motivazione rafforzata per il loro mantenimento”, inoltre, i responsabili dei servizi per ogni residuo attivo o passivo totalmente o parzialmente eliminato non hanno fornito sufficienti motivazioni al mantenimento o alla cancellazione dei residui”.

L’elenco dei soldi

Tra questi, ci sono “la Tarsu per l’anno 2013 (395,651,79), Imu 2015 (1,083,30,45), Tarsu anni pregressi (144,524,96), evasione Tari dalla San Giorgio e dalla Tributi Italia (società fallite  che hanno provocato buchi di bilancio nei Comuni in quanto i crediti sono ormai insussistenti (1,262,336,47) e residui del servizio acquedotto a decorrere dal 2012 per un totale complessivo di residui pari a 7,746,080,70” si legge nella documentazione inviata alla Corte dei Conti.

“Residui vanno cancellati”

La conseguenza per Rametta è semplice: quei residui vanno camcellati. “Atteso che i residui tributari vanno stralciati, ovvero cancellati, nel caso – scrive Rametta – in cui siano diventati insussistenti, inesigibili o prescritti come nel caso rappresentato e che lo stralcio dei residui attivi è un obbligo per gli enti locali, specialmente quando sono passati più di 5 anni dalla loro anzianità,  si invita l’ente a rivedere il riaccertamento degli stessi al fine di avere una rappresentazione veritiera della situazione finanziaria dell’ente”

La conseguenza: il disavanzo

Se così fosse, seguendo quanto prospettato dall’esponente dell’opposizione, il Comune di Avola sprofonderebbe nel disavanzo. “Dalla cancellazione dei residui ne discenderà che, anziché avere un avanzo libero di 809.358.36, l’ente sarà inevitabilmente in disavanzo che dovrà andare a ripianare coinvolgendo anche il Consiglio Comunale sulle modalità del ripiano”.

I dubbi della Corte dei Conti sul Fcde

La Corte dei Conti, in merito ai chiarimenti chiesti al Comune di Avola, ha sollevato delle criticità  legate alla “non corretta determinazione del Fcde, fondo crediti di dubbia esigibilità con conseguente rischio di disavanzo latente a fronte di un’imponente mole di residui attivi”.

L’affondo di Rametta

Rametta, prendendo la palla al balzo, rimarca che secondo la Corte dei Conti “il Fcde non è stato correttamente calcolato sia per il 2022, che per il 2023” ma nella sua ricostruzione lo stesso afferma “non è stato correttamente calcolato anche per il 2024, stante che, come si evince dal calcolo del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità nell’anno 2024 pubblicato, sono stati esclusi dal calcolo dei fondi crediti per oltre 34 milioni di euro, dicendo in maniera illegittima e impropria che trattasi di residui accertati per cassa”.

Le pronunce della Corte dei Conti

“La Corte dei Conti, nelle innumerevoli pronunce pubblicate, ha giudicato – scrive Rametta – illegittimi gli accertamenti di cassa basati sul residuo attivi,  se quest’ultimi non rispettano il principio dell’accertamento per cassa, ovvero se non sono stati accertati e incassati nello stesso esercizio finanziario, creando così crediti difficilmente esigibili che richiederebbero un accantonamento proporzionato nel fondo, crediti di dubbia e esigibilità. In sostanza, si tratta di contravvenire alla regola che le entrate accertate per cassa devono essere effettivamente riscosse nello stesso anno”.

“Si torni in aula per il Rendiconto 2024”

A seguito di questa ricostruzione, il consigliere d’opposizione invita “ciascuno per le proprie competenze ad attivarsi per la urgente revisione della delibera di riaccertamento dei residui   e all’approvazione del rendiconto 2024”.