L’auto adoperata dal figlio cosparsa di liquido infiammabile, un bidoncino sul cofano ed un tovagliolo con una scritta. Tutti elementi che porterebbero ad ipotizzare un “avvertimento” nei confronti del consigliere comunale del Pd di Siracusa Simona Princiotta, protagonista di una serie di denunce. L’episodio è stato ricostruito dal Giornale di Sicilia in edicola oggi.

La Toyota Yaris dell’esponente politico (ma che è nella disponibilità del figlio) sarebbe stata cosparsa di liquido infiammabile nella notte tra sabato e domenica scorsa, intorno alle 2,30, ma la donna se ne sarebbe accorta solo al mattino dopo essere stata informata da un vicino.

Sull’ episodio indaga la squadra mobile di Siracusa che sta prendono in considerazione ogni ipotesi, ma la Princiotta è al centro di alcune inchieste della Procura di Siracusa sul Comune, aperte a seguito delle sue denunce al palazzo di giustizia.

“Apprendo con stupore e vivo disagio la notizia della tanica e della macchina del figlio della signora Princiotta. Auspico che la Procura indaghi con celerità senza trascurare nessuna pista investigativa. Considerando le esperienze precedenti, mi auguro che nessuno strumentalizzi sino a quando non verrà fatta chiarezza”, ha detto il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo.

Mentre secondo il parlamentare nazionale Pd Pippo Zappulla, “non bisogna essere particolarmente arguti per capire il collegamento tra le recenti vicende giudiziarie, con il clima incadescente, e l’ ennesimo vile atto intimidatorio”. Solidarietà a Princiotta è stata manifestata anche dalla deputata dem Sofia Ammodio.

Non si tratta di un singolo episodio: già nel 2014 alla esponente del consiglio comunale di Siracusa venne incendiata un’auto.