Gli agenti di polizia hanno denunciato un uomo di 49 anni di Avola, V.T., autore di un biglietto con minacce affisso sul prospetto del palazzo del Comune e rivolto al sindaco Luca Cannata. L’indagato, che deve rispondere  di minacce aggravate, sarebbe stato identificato grazie alle telecamere di sicurezza ed a qualche testimone. Insieme al messaggio, è stato trovato un mattone dalla polizia, probabilmente usato dall’uomo per rendere esplicite le sue intenzioni.

Gli inquirenti non hanno chiuso le indagini, del resto c’è da verificare le ragioni che hanno indotto il quarantanovenne a compiere quel gesto, per cui si sta scavando nella sua vita. Tre le cause potrebbe esserci la richiesta di un posto di lavoro, molto ricorrente quando si verificano circostanze del genere. In effetti, nel 2017 la polizia arrestò un 36enne per violenza e minaccia aggravata:  fu lui, secondo le forze dell’ordine, a bloccare il sindaco  Luca Cannata, davanti all’ingresso del municipio, chiedendogli con insistenza un lavoro. Dopo averlo minacciato di morte, avrebbe estratto una roncola che teneva nascosta sotto il giubbotto. Nel dicembre del 2017 Cannata subì un’altra intimidazione culminata con il recapito di un foglio bianco con una croce e la scritta “I consiglieri uguali” e tre bossoli di una pistola scacciacani. “Non è il primo episodio inquietante da parte di questa persona – dice il sindaco di Avola Luca Cannata a BlogSicilia – in quanto in passato si era reso responsabile del danneggiamento della mia macchina di servizio. Mi auguro davvero che non faccia altri danni”.

Peraltro, il sindaco si è costituito parte civile in un processo di mafia contro un gruppo di Avola, legato secondo gli inquirenti al clan Crapula, per via delle minacce ricevute  il 25 marzo del 2017 su Facebook da uno degli imputati, Paolo Zuppardo, 43 anni, indicato dai magistrati della Dda di Catania come un personaggio vicino al clan mafioso Crapula di Avola, capace di controllare le attività illecite della zona.