“Nella sua deposizione, la madre ha detto che era succube del compagno”. Lo ha detto il Capo della Procura di Siracusa, Sabrina Gambino, che coordina l’inchiesta per la morte del piccolo Evan, il bimbo di 2 anni di Rosolini, per cui sono in stato di fermo, accusati di omicidio e maltrattamenti in famiglia, la madre, 23 anni, ed il compagno, 35 anni.
Nel corso dell’interrogatorio, avvenuto nelle ore successive al decesso, la donna, sentita dagli agenti del commissariato di polizia di Modica, avrebbe svelato l’aggressione ai danni del piccolo. “Ha detto – spiega il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino- delle condotte violente da parte del convivente” ma gli inquirenti ritengono che ci sarebbero delle sue responsabilità in questa tragedia. Ed a proposito della denuncia del padre del bimbo, il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, chiarisce che “è stata presentata a Genova” ma sarebbe stata “dai contenuti generici”. L’udienza di convalida non è stata ancora fissata mentre oggi sarà effettuata l’autopsia sul corpo senza vita del bambino. L’esame del medico legale, incaricato dai magistrati di Siracusa, accerterà in che modo è morto il piccolo ma è probabile che serviranno altri accertamenti, tra cui l’istologia. Dopo, la salma sarà restituita alla famiglia ma un gruppo di residenti di Rosolini sta organizzando una raccola fondi per pagare le spese funebri.
Sulla vicenda è anche intervenuto don Fortunato Di Noto, il sacerdote di Avola fondatore dell’associazione Meter che si batte contro la pedofilia online.
“Meglio il silenzio, lo stesso che, in molte situazioni simili, alimenta – afferma Fortunato Di Noto, commentando la tragedia avvenuta a Rosolini – la connivenza dei violenti. Signore, ti prego, ascolta il grido di dolore dei tuoi piccoli figli. Ancora una volta un ‘bambinicidio’, termine che vogliamo utilizzare per indicare questa strage perpetrata spesso nel silenzio su centinaia tra bambini e neonati uccisi dagli adulti, spesso padri e madri”.
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