Sono Jonathan Destasio, 31 anni, Keven Perez, 24 anni, e Gianluca De Simone, 42 anni, i tre arrestati dai carabinieri di Siracusa accusati di aver fatto esplodere degli ordigni ai danni di due attività commerciali per presunti crediti di droga da incassare.

In realtà, le esplosioni, avvenute nel settembre del 2021, sono tre, come emerge nelle indagini dei militari del comando provinciale e dei magistrati della Procura di Siracusa, ma due si verificarono ai danni dello stesso locale: il bar Elite che si trova in viale Santa Panagia, di fronte al palazzo di giustizia di Siracusa.

I due ordigni contro il bar di fronte al Tribunale

Un episodio che destò molto clamore anche per la posizione dell’attività commerciale,  situata in una zona molto sensibile per via della presenza del Tribunale, al punto che lo stesso sindaco di Siracusa, Francesco Italia, intervenne, così come altre forze politiche, tra cui Fratelli d’Italia e Forza Italia.

La bomba alla paninoteca di via Filisto

Il timore che dietro ci fosse il racket delle estorsioni erano molto forte, del resto, nello stesso periodo, un altro ordigno danneggiò una paninoteca situata nella zona di via Filisto, a due passi da viale Zecchino, nella zona nord della città, area molto commerciale.

Il comitato per l’Ordine e la sicurezza

Questi casi furono al centro di almeno un vertice del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ma nel corso delle indagini i carabinieri hanno scoperto che questi messaggi intimidatori non c’entravano nulla con il pizzo.

Due degli indagati arrestati dalla polizia per un’altra bomba

La misura cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa che ha disposto il trasferimento in carcere per Destasio e Perez, i domiciliari per De Simone.

I primi due hanno un precedente analogo, infatti sono stati arrestati il mese scorso dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, al comando del dirigente Gabriele Presti, in quanto accusati dell’esplosione di una bomba ai danni di un pizzeria in via Lentini, a due passi da viale Santa Panagia. Non sono stati chiariti i contorni di quest’indagine, di certo per la polizia non si tratterebbe di racket.

 

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