“Per quanto mi riguarda, c’è stato il successo di Alessandro Dierna e utilizzare un marchingegno per far annullare il voto online fa solo male al partito”. Lo afferma a BlogSicilia Gaetano Cutrufo, esponente di primo piano del Pd di Siracusa, che commenta così la decisione del commissario per il congresso del Pd in Sicilia, Nico Stumpo, di annullare i voti online espressi nel congresso cittadino di Siracusa, accogliendo così il ricorso dell’ex presidente della Provincia, Bruno Marziano.
Il pareggio
Con questo pronunciamento, Alessandro Dierna, il cui successo è durato lo spazio di 4 giorni, e Maria Grazia Ficara, hanno le stesse preferenze, per cui sarà l’assemblea del Pd a decidere chi dei due sarà il segretario di Siracusa.
Lo scontro nel Pd
In ogni caso, si acuisce lo scontro e soprattutto la frattura maturata nell’area Schlein, presentatasi al congresso spaccata in due e nella sua analisi, Cutrufo, sostenitore di Dierna, Cutrufo, insieme all’ex deputato regionale, Mario Bonomo, ai Giovani democratici, al presidente dell’assemblea provinciale del Pd, Renata Giunta, a Santino Romano e Marco Monterosso, spiega che le regole del gioco erano state chiarite.
“La modalità di voto da remoto – dice Cutrufo – è stata votata all’unanimità dalla Commissione provinciale di controllo ed aspetto non trascurabile è stato l’annullamento della preferenza espressa dal senatore, Antonio Nicita. A questo punto, mi piacerebbe che lo stesso senatore si esprimesse sulla vicenda”.
“Congresso falsato”
Per Cutrufo, “il congresso è stato falsato perché gli studenti fuori sede sarebbero potuti rientrare a Siracusa per votare invece, essendo stato assicurato il voto online, hanno giustamente optato per la preferenza da remoto. Stesso discorso vale per i lavoratori, insomma è stato un inganno, per cui tutta la consultazione risulta falsata”. L’ultima stoccata è riservata per Bruno Marziano. “Ha dato tanto ma è arrivato il momento che si faccia da parte, anche perché non è che ha vinto in questo modo”.
Gd, “ribaltato risultato sfavorevole”
“Siamo pienamente consapevoli che il rispetto delle regole è fondamentale. È altrettanto essenziale, però, che le regole stabilite e approvate all’unanimità non vengano successivamente messe in dubbio per puro calcolo politico volto a ribaltare un risultato sfavorevole”. E’ quanto emerge in una nota diffusa dai Giovani democratici, per cui , “lo strumento del voto da remoto ha permesso a oltre 60 iscritte e iscritti – più del 60% dei quali appartenenti ai Giovani Democratici – di esprimere democraticamente la propria preferenza. Non si è trattato di un’eccezione, bensì di una prassi avviata dal congresso nazionale e riconfermata in occasione del congresso provinciale”.
“Comprendiamo – si legge nella nota – la frustrazione per un risultato considerato sicuro e sfumato per pochi voti, ma non accettiamo che a pagarne il prezzo siano ancora una volta i Giovani Democratici. Non siamo una corrente da combattere, siamo il vostro futuro a cui state cercando di levare la voce, soprattutto quando non vi sta bene cosa hanno da dire. A chi ha presentato il ricorso chiediamo quindi di assumersi la piena responsabilità politica delle proprie azioni. I voti online non sono semplici numeri. Guardassero negli occhi oltre 40 giovani fuorisede e dicessero loro, apertamente, che il loro voto, e il loro impegno è stato reso vano per puro opportunismo politico.”






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