“In questo momento, il flusso turistico compensa, in qualche modo, le uscite legate all’energia elettrica ma appena finirà, in coincidenza con la chiusura delle stagione estiva, sarà un vero salasso“.

Lo afferma Giovanni Guarneri, chef e ristoratore siracusano, uno dei più noti in Sicilia, per cui la stagione turistica è riuscita, in qualche modo, a compensare le uscite legate ai costi dell’energia ma con l’autunno alle porte e con le incertezze connesse al braccio di ferro tra Russia ed Europa, il futuro per la ristorazione è più cupo che mai.

Ci sono altri modi per risolvere questa crisi?

“Certamente il turismo: il problema – risponde Giovanni Guarneri – è che non siamo stati mai capaci di destagionalizzare. Se il territorio, in questo caso Siracusa, avesse colto questa opportunità staremmo più tranquilli. Bisogna organizzare un’offerta complessiva che comprenda degli eventi in grado di attrarre persone”.

Ci saranno chiusure in massa a breve?

“E’ probabile – risponde Guarneri -che ci saranno delle chiusure massicce nel corso dell’anno: i ristoratori sono allo stremo, un collega, che lavora nel Messinese, è passato dai 6 mila euro dell’anno scorso ai 22 mila euro attuali. Gli altri che soffrono, forse di più, sono i panifici, per cui l’energia elettrica è vitale. Per riuscire ad avere utili, dovrebbero triplicare il prezzo del pane. Non so di quanto ma lo faranno, altrimenti l’attività non è sostenibile.

Sono aumentati altri costi per voi?

“E’ aumentato tutto – risponde lo chef Giovanni Guarneri – in particolare il pesce. L’impennata è stata evidente per i crostacei, tra cui i gamberoni, al centro di una vera speculazione. Ma abbiamo registrato aumenti anche per la carne e le farine

I prezzi aumentano ma questo non rischia di allontanare i clienti?

“Dobbiamo ritoccare i prezzi, questo è evidente. Però, accadrà che la gente opterà per i risparmi, per cui, se prima usciva 4 volte al mese, adesso lo farà una sola volta, con ricadute evidente sui consumi. Tutto questo è una follia, il costo dell’energia è insostenibile”.

 

 

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