E’ finito sul tavolo nazionale del Pd il congresso del Pd di Siracusa rimasto congelato dopo il pronunciamento del commissario per il congresso del Pd in Sicilia, Nico Stumpo, che, accogliendo un ricorso, ha contemporaneamente annullato il voto online e l’elezione a segretario cittadino di Alessandro Dierna.

La vicenda

Non è chiaro quale sarà la road map, di certo a contestare il ricorso, presentato dall’ex presidente della Provincia, Bruno Marziano, sono i Giovani democratici della Sicilia. I Gd, nella corsa elettorale, erano schierati con Dierna, che aveva battuto Maria Grazia Ficara, sostenuta da Marziano ma anche dalla segreteria provinciale, per 19 voti ma determinanti erano state le preferenze da remoto. La tesi di Marziano è che questa modalità di voto non è prevista dal Regolamento regionale anche se la Commissione provinciale, a bocce ferme, aveva dato il via libera al voto online.

Gd, “ricorso per opportunità politica”

“È evidente, però, che tale ricorso appare mosso più da calcoli di opportunità politica che da reali irregolarità. Il voto online, infatti, era stato preventivamente accettato da tutte le parti coinvolte e già impiegato regolarmente in occasione del congresso provinciale, senza alcuna obiezione. In particolare, il ricorso vuole cercare di escludere i Giovani Democratici dal processo congressuale, che hanno usufruito principalmente di tale modalità di voto”.

Greco, “lesi i diritti dei giovani”

Sulla vicenda è anche intervenuto Marco Greco, candidato alla segreteria regionale dei Giovani Democratici,  pure lui sulla linea del calcolo politico da parte di Marziano. “Ciò che appare particolarmente grave è che a numerosi giovani fuori sede fosse stato inizialmente comunicato che sarebbe stato possibile votare online, come già avvenuto durante il congresso provinciale, salvo poi ritrattare questa indicazione. Al di là delle decisioni assunte successivamente, il vero nodo critico è che le regole, una volta chiarite e condivise, non possono essere messe in discussione per convenienza. Soprattutto quando tale atteggiamento finisce per ledere i diritti politici delle ragazze e dei ragazzi più giovani, che, non ancora pienamente esperti delle dinamiche interne al partito, hanno agito in buona fede, confidando nella validità del proprio voto online, salvo poi vederselo annullare ex post”.

Di Pisa, “decisione fuori luogo”

Amaro il commento di Giuseppe Di Pisa, membro della Commissione regionale per il congresso dei Giovani Democratici. “È come se ci venisse detto, ancora una volta, che non siamo pronti a partecipare attivamente alla vita politica della nostra terra. Trovo questa decisione fuori luogo, soprattutto alla luce del fatto che il voto online è stato regolarmente adottato anche nel congresso  provinciale, senza sollevare contestazioni”