Alessandro Dierna, 45 anni, ingegnere, è il nuovo segretario cittadino del Pd. Ha battuto Maria Grazia Ficara, dirigente scolastica in pensione, incassando 315 preferenze ma determinante è stato il voto online: i due sfidanti, infatti hanno ottenuto gli stessi voti al seggio, 276, ma Dierna ha rimediato da remoto altre 39 preferenze contro le 20 di Ficara che ha chiuso con 296 voti.
L’area a sostegno di Dierna
Nel complesso, su 830 iscritti hanno votato in 556 ma ad astenersi sono stati 107. Un successo per tutta la componente che ha sostenuto Dierna, tra cui Gaetano Cutrufo, l’ex parlamentare regionale, Mario Bonomo, il segretario cittadino uscente, Santino Romano, Marco Monterosso, leader di Left Wing ed i Giovani democratici.
Chi ha perso
A perdere è stato il segretario provinciale, Piergiorgio Gerratana, che si è schierato con Maria Grazia Ficara con il placet del senatore Antonio Nicita. Sul carro di Ficara c’era pure l’area dell’ex presidente della Provincia, Bruno Marziano e della dirigente nazionale, Marika Cirone Di Marco ed il capogruppo al Consiglio comunale di Siracusa, Massimo Milazzo.
Lo strappo dentro l’area Schlein
E’ stata una sfida generazionale tra i due candidati ma soprattutto si è consumato uno strappo nella corrente di Elly Schlein ed ora potrebbero anche esserci delle conseguenze negli equilibri interni della segreteria provinciale del Pd. La luna di miele legata al congresso provinciale che ha portato tutti a convergere su Gerratana per sconfiggere il rampante deputato regionale, Tiziano Spada, leader dei bonacciniani, appare finita.
Le elezioni provinciali
I primi scricchiolii si erano avvertiti alle elezioni del Libero consorzio: in quell’occasione vi fu in poche ore un’inversione a 180 gradi del partito in merito alla collocazione politica. Se in un primo momento, il segretario provinciale aveva aperto ad un accordo per sostenere il candidato centrista, Michelangelo Giansiracusa, esponente di Azione e braccio destro di Francesco Italia, poche ore dopo è stato costretto a sconfessarlo dopo varie pressioni interne e il no di Italia.
Commenta con Facebook