Il piccolo Vincenzo Lantieri aveva dieci anni e stava andando a festeggiare San Paolo, il patrono della città. Era tutto pronto, era contento. Prima però,  come ogni giorno,  i suoi genitori lo hanno accompagnato al campo estivo di Contrada Falabia, organizzato dall’Anffas di Palazzolo Acreide, che stava frequentando, felice come solo un bimbo può esserlo.

La tragedia

Secondo la ricostruzione alle 12,40 però, improvvisamente, il piccolo è sfuggito al controllo degli operatori e si è allontanato, da solo, salendo sul coperchio di un pozzo, profondo quindici metri e per metà pieno d’acqua, dove è precipitato. Secondo quanto ricostruito al momento, il bambino, dopo essere salito sulla copertura del pozzo, avrebbe iniziato a saltare. Il chiavistello ha ceduto e la copertura si è rotta. Alla scena ha assistito un’operatrice dell’associazione, che ha gridato al piccolo: “Scendi da lì”, ma è stato inutile.

Gli interrogatori

Gli inquirenti intendono ricostruire i minuti precedenti alla tragedia e per farlo servirà sentire la versione degli operatori e del proprietario dell’appezzamento di terreno in contrada Falabia, che, secondo quanto emerge da autorevoli fonti investigative, è lo stesso a capo della cooperativa.

La fatalità: l’escursione era già finita

Dai primi riscontri, emergono altre indicazioni su quanto accaduto nella tarda mattinata di ieri: a quanto pare, l’escursione in quella fattoria, per mostrare ai bambini come si lavorano alcune produzioni agricole, stava per concludersi. Il pullman che avrebbe dovuto riportarli indietro era già con il motore acceso e qualche operatore aveva dato indicazioni ai piccoli di salire a bordo.

Gli ultimi istanti di vita di Vincenzo

Vincenzo avrebbe indugiato, sarebbe stato attratto dalle altalene e da quel pozzo e sarebbe stato pure ripreso da un volontario che lo avrebbe invitato a scendere dalla copertura della cavità. Il piccolo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe acconsentito a quell’invito, salvo poi tornare indietro. Da lì a poco si è consumata la tragedia con il bimbo, figlio di una coppia di Palazzolo Acreide, che è finito in quella cavità, profonda circa 15 metri, per la metà coperta d’acqua. Una operatrice di 54 anni avrebbe provato a salvarlo ma non è riuscita nel suo intento, anzi è rimasta incastrata nell’area intermedia del pozzo, tra la superficie e l’acqua. E’ stata trasportata in ospedale perché era in stato di shock

Le cause del decesso

Il dubbio degli investigatori è concentrato sulle cause del decesso, se, insomma Vincenzo è morto per annegamento o perché ha rimediato una contusione durante la caduta. Il medico legale, incaricato dalla Procura di Siracusa, di compiere l’autopsia potrà accertare le ragioni della morte del piccolo ma per la famiglia cambierà davvero poco. Palazzolo Acreide è sotto shock, ieri sono stati sospesi i festeggiamenti di San Paolo Apostolo, patrono del Comune montano nel Siracusano mentre il sindaco, Salvatore Gallo, ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali del bambino.